I droni invadono L’Aquila, non chiamateli giocattoli...

 

 

 

«Non chiamateli giocattoli, perché i droni, per la normativa italiana sono dei veri e propri velivoli, e come tali devono rispettare una serie di norme molto severe». A Sharper, nella notte europea dei ricercatori che si è svolta ieri all'Aquila, c'era un intero reparto dedicato ai droni, gli strani oggetti volanti che stanno prendendo sempre più piede per le riprese aree. Ieri all'Aquila ce ne erano di ogni tipo, grandi e microscopici, che stanno nel palmo di una mano. La ricetta è a prima vista semplice: una batteria, alcuni motori elettrici collegati a delle eliche, la centralina che verifica momento per momento la posizione del velivolo grazie al sistema gps, e il controller wifi che permette all'operatore di vedere in diretta quello che viene ripreso dalla telecamera montata a bordo. «Tre anni fa un drone con una certa batteria volava per 8 minuti, oggi riesce a volare per 15 minuti, e tutto grazie alla migliorata efficienza dei motori elettrici, purtroppo, quasi tutti cinesi, paese che ha investito tantissimo in questa tecnologia». A spiegare alle persone assiepate c'è Mauro Di Palma, pilota di elicotteri prestato al volo di questi piccoli oggetti ronzanti. «I droni possono fare moltissime cose. Non solo permettono di fare riprese mozzafiato, ma possono anche raggiungere luoghi irraggiungibili per verificare, ad esempio, lo stato di salute di un monumento, oppure per verificare i giunti dei ponti autostradali senza la necessità di deviare il traffico. I droni saranno usati anche per salvare le persone, per sorvolare zone impervie senza far correre rischi agli operatori in elicottero. Un drone munito di telecamera con sensori termici potrebbe, in caso di naufragio, riconoscere una persona ancora in vita». «Ma un drone non è un giocattolo» spiega Di Palma, «lo è solo se non supera i 300 grammi di peso, e comunque anche in questo caso non potrebbe mai volare in “aree critiche”, dove c'è la presenza delle persone, se non dopo specifiche e complicate autorizzazioni». Ci vuole una specifica patente, e ogni drone sopra i 300 grammi deve avere una sua assicurazione.
- da Il Centro -


 



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