Precari: nuovo round in Commissione Garanzia e Controllo il sindaco minaccia le dimissioni

 

 

 

 

 Le dimissioni del sindaco Massimo Cialente ormai non fanno quasi più notizia. Figuriamoci un’ulteriore minaccia in tal senso. Eppure stavolta, dietro alla posizione del primo cittadino, non c’è la voglia di attirare l’attenzione su di sé, sforzo peraltro arduo in un momento in cui i media nazionali sono concentrati sulla situazione di un collega più illustre in Campidoglio. Dietro all’ennesimo annuncio di dimissioni c’è l’impossibilità di sbloccare l’impasse sul caso precari. Tutto questo mentre l’assessore Betty Leone dribbla la riunione di Quinta commissione (Controllo e garanzia) comunicando, con una nota, di «non poter aggiungere niente» sulla complicata vicenda del rinnovo dei contratti di 56 lavoratori. «Noi abbiamo una situazione di blocco totale sulla vicenda», valuta Cialente. «Due dirigenti hanno espresso parere negativo sulla delibera di giunta firmata dall’assessore Leone per il rinnovo dei contratti. Se anche la giunta votasse la proroga, la dirigente non firmerebbe i contratti. Nessun altro li firmerebbe. Questa è la legge». Una situazione che attirerebbe l’attenzione della Corte dei Conti. «Proprio per legge», prosegue Cialente, «i due dirigenti dovrebbero immediatamente comunicare alla Corte l’atto assunto dalla giunta. Si aprirebbe un procedimento (per me sarebbe il quarto)». E qui l’affondo a chi dice il contrario. «I sindacati, la senatrice Stefania Pezzopane, il sottosegretario Paola De Micheli, ci dicono che invece la legge consente la proroga. Ebbene, se si vogliono aiutare i precari, vista la mia impossibilità a procedere, potrei dimettermi. Entro 48 ore il prefetto nominerebbe un commissario che dovrebbe prendersi lui la briga di firmare. Siamo sicuri che lo farebbe?». LA BAGARRE. I toni continuano a essere alti e l’atmosfera è sempre più tesa. Ieri mattina, mentre una delegazione è rimasta a presidiare la sede della giunta a Palazzo Fibbioni, un bel gruppo di lavoratori si è presentato in quinta commissione Vigilanza, dov’era in corso una riunione alla quale avrebbero dovuto partecipare anche l’assessore Leone, e la dirigente al settore Ilda Coluzzi. In commissione l’atmosfera si è fatta ancora più tesa quando si è loro inizialmente impedito di entrare e soprattutto, quando è stata comunicata l’assenza di assessore e dirigente attraverso la lettura dell’e-mail fatta pervenire al presidente di commissione Raffaele Daniele (Unione di centro). L’E-MAIL. «Con riferimento alla convocazione in oggetto», scrive la Leone, «si ritiene di non poter aggiungere niente di più di quello che è agli atti ufficialmente e di quanto già spiegato nella precedente seduta del 7 settembre 2015 e nella riunione dei capigruppo del 28 settembre. Pertanto, né la sottoscritta né il dipendente del settore personale saranno presenti alla seduta». Un tono che ha fatto infuriare molti dei consiglieri presenti, pronti a chiedere le dimissioni della Leone. «Potevano essere messe in campo varie scelte, dal ricorrere alle graduatorie Ripam, all’allestimento di bandi», ha sottolineato Ettore Di Cesare (Appello per L’Aquila). «Nulla di tutto questo è stato fatto. Chiediamo pertanto all’assessore un passo indietro». Lo stesso Di Cesare ha chiesto delucidazioni in merito al fatto che ai precari è stata inizialmente impedita la partecipazione a una riunione aperta. A PALAZZO FIBBIONI. Altra bagarre, subito rientrata, però, c’è stata in mattinata a Palazzo Fibbioni, dove i precari sono stati invitati dai vigili urbani, su richiesta del sindaco Massimo Cialente e del vicesindaco Nicola Trifuoggi, ad allontanarsi per non «interrompere il pubblico servizio». Ne è nato un battibecco risolto poi con un compromesso: i precari sono rimasti ma hanno permesso di portare avanti la riunione. Intanto, il Consiglio delle autonomie locali (Cal) della Regione ha approvato la trasmissione alla Corte dei Conti dell’istanza del Comune sulla possibilità di proroga dei contratti. Un passaggio decisivo, perché l’amministrazione prorogherà i contratti soltanto se i giudici contabili daranno parere positivo. Ma se la risposta sarà negativa o se l’istanza dovesse essere dichiarata inammissibile, il Comune sarà costretto a non procedere coi rinnovi.

- di Fabio Iuliano - (da Il Centro)

 



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