RICORDI D'ESTATE

Ricordo certe sere d'estate
riscaldate da una luna matura,
sul muretto di casa sdraiato
a guardare un boschetto di quercie
dai rami robusti e contorti;
e, più in là, un melo solitario
che rideva nella fresca radura.
Mi pareva lontano lontano...
quasi al confine dell'umana
speranza.
Ne feci l'anello più grande
d'una catena di stagioni
e di giorni.
Divenne l'amico sincero
dei miei sogni,
il compagno fedele a cui
regalare un segreto,
un sospiro dell'animo
inquieto.
L'ho visto per anni
guardarmi dal solito posto.
Poi un giorno decisi
di andare a trovarlo...
ma al suo posto c'era solo
una pietra, e, più lontano,
un boschetto di quercie
dai rami robusti e contorti.
Non avevo più dove
appendere i sogni.
Sedetti allora al riparo
d'una solida quercia,
sotto grappoli di verde
e di luce.
E da quel giorno guardo
ora il cielo ora la terra,
e tanto mi basta...