Redazione
CAMILLO BERARDI 6 VOLTE AL “TROFEO RICAGNO-VICENTINI” DI SCI ALPINISMO SUL GRAN SASSO
Posted by Antonio Giampaoli
| 2025-05-20 | Commenti: 0 | Letto 198 volte
CAMILLO BERARDI 6 VOLTE AL “TROFEO RICAGNO-VICENTINI” DI SCI ALPINISMO SUL GRAN SASSO
Il 6 aprile del 1952, l’A.N.A. di Roma, con la collaborazione dello Sci-CAI e del S.A.I. - Sezione di Roma, organizzò sul Monte Terminillo la prima Edizione del “Trofeo Vicentini” di scialpinismo a squadre di due concorrenti, in ricordo del socio e consigliere sezionale Angelo Vicentini, scomparso in un incidente in montagna. Alla competizione, che comprendeva anche tratti senza sci e in cordata, parteciparono squadre “militari” e squadre “civili”. La gara vide l’affermazione spettacolare della SMALP (Scuola Militare Alpina di Aosta) con i fortissimi campioni Arcangelo Chiocchetti e Battista Mismetti, atleti olimpionici, reduci dalle prove internazionali di Andermatt in Isvizzera, seguita con tenacia e pari maestria dalle squadre dell’8° Reggimento Alpini
Le squadre “civili” non furono per nulla intimorite nello spirito agonistico o diminuite nei meriti dagli specialisti delle squadre “militari” provenienti dal Nord.
Per otto anni consecutivi la prestigiosa gara si svolse regolarmente al Terminillo, diventando una classica competizione a livello nazionale, con l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica.
Sotto la presidenza dell’A.N.A. del Generale Umberto Ricagno, dal 1956 al 1963, con il suo interessamento, nel 1958 fu restaurata la Chiesetta alpina del Terminillo, a causa dell’abbandono avvenuto durante la guerra e nel dopoguerra e la sezione di Roma riuscì a dotarsi di una nuova Sede stabile che, dopo la dipartita del presidente, fu a lui intitolata.
Viene riportato di seguito il documentario del Patrimonio Archivio Luce concernente la 1^ Edizione del Trofeo “A.Vicentini” al Terminillo del 6 aprile 1952.
Nel 1970 la competizione di scialpinismo a squadre di due concorrenti ha assunto un’edizione innovativa e si è svolta per alcuni anni a Prati di Tivo, alle falde del Corno Piccolo del Gran Sasso d’Italia, in un ambiente alpinistico grandioso e spettacolare, ideale per questo sport. L’A.N.A di Roma ne è sempre stata il motore organizzatore, con la collaborazione del Club Alpino Italiano, e la gara fu chiamata “Trofeo Ricagno-Vicentini”: alla squadra vincitrice veniva assegnata la “Coppa Vicentini” e alla “Società” a cui apparteneva veniva assegnato il “Trofeo Ricagno”.
Per partecipare alla gara i concorrenti delle squadre dovevano obbligatoriamente portare la corda, la piccozza, i ramponi e attrezzature alpinistiche di sicurezza, come avveniva anche nel“Trofeo Vicentini” del Terminillo.
Camillo Berardi ha partecipato a 6 edizioni consecutive di questa gara affascinante disputata sul Gran Sasso, con risultati eccellenti, nel 1970 in squadra con Mimì Alessandri, nel 1971 con l’altoatesino Günter Schöpf [Gunter Schopf], nel 1972 e nel 1973 con Roberto Iafrate, nel 1974 con il friulano Gaier nella squadra “Militare” dell’8° Reggimento Alpini - ma questa edizione, dopo titubanze iniziali sorte nello stesso giorno della competizione, per il serio pericolo di valanghe, fu annullata dal comitato organizzatore, mentre le squadre partecipanti erano già pronte per la partenza - e nel 1975 con Roberto Iafrate, risultando vincitori della categoria a squadre “civili”.
IL PERCORSO DELLA COMPETIZIONE
Si partiva dai Prati di Tivo e dopo una breve salita sulla destra, si scendeva per raggiungere la Val Maone che veniva percorsa in salita fino al Vallone nei Ginepri che a sinistra piomba vertiginosamente sulla Val Maone, partendo in alto da Sella dei Corni, con un dislivello di 1.000 metri. Si saliva in cordata il ripido Vallone dei Ginepri fino alla Sella e, dopo aver valicato quest’ultima, si scendeva con gli sci passando affianco al rifugio Carlo Franchetti, imboccando successivamente il Vallone delle Cornacchie che separa le pareti del Corno Grande e del Corno Piccolo, superando, poi, in cordata il delicato Passo delle Scalette, arrivando alla Madonnina, scendendo, infine, ai Prati di Tivo dove era posto il Traguardo della gara, ubicato nello stesso punto in cui avveniva la Partenza della competizione.
La prima Edizione della gara scialpinistica sul Gran Sasso fu vinta dalla squadra delle Fiamme Oro con gli atleti Mirko Stangalino e Bruno Bonaldi.
Mirko Stangalino insieme a Renzo Meynet e Osvaldo Ronk si classificherà al primo posto nella categoria a squadre “civili” nell’Edizione del “Trofeo Mezzalama” 1975, che si svolge come primo Campionato del Mondo di scialpinismo. Il “Trofeo Mezzalama” è una gara internazionale di scialpinismo che si svolge ogni due anni nel massiccio del Monte Rosa, alla quale partecipano squadre di tre atleti in cordata con attrezzatura classica.
Bruno Bonaldi delle Fiamme Oro e azzurro di sci nordico, fortissimo scialpinista e appassionato di ciclismo, insieme ad Angelo Genuin e Luigi Weis vincerà il “Trofeo Mezzalama” 1975 nella categoria a squadre “militari”; era marito e allenatore di Maria Canin, campionessa di sci di fondo, di ciclismo e di marcia in montagna, vincitrice della Vasaloppet, di 10 Marcialonghe, di 15 titoli italiani assoluti nelle varie distanze (5-10-20 Km), di un Giro d’Italia e due Tour de France, dove ha battuto anche Jeannie Longo, grandissima atleta e superlativa nel ciclismo.
A questa nota sono allegate due foto che ritraggono Camillo Berardi e Roberto Iafrate durante le Edizioni del “Trofeo Ricagno-Vicentini” del 1972 e 1973, nei posti di controllo (checkpoints) per validare il passaggio degli atleti, verificando anche l’obbligo di essere legati in cordata nei tratti più pericolosi del percorso, indicati nel regolamento della gara e si allega l’istantanea di una cerimonia di premiazione del Trofeo “Ricagno-Vicentini” ai Prati di Tivo, alla presenza Autorità civili e Alti Ufficiali Militari, nella quale i concorrenti Iafrate e Berardi sono fotografati alle spalle.
Si allegano anche le foto delle medaglie delle sei edizioni del “Trofeo Ricagno-Vicentini”.
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