Gran Sasso, accordo storico per Lolli e ambientalisti, morte di una stazione sciistica per Liris.

 

 

 

Si è parlato dello sviluppo sostenibile del Gran Sasso in un incontro che il vicepresidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, ha avuto con il direttore del Parco nazionale del Gran Sasso-Laga, Domenico Nicoletti, insieme con i capigruppo al Comune dell'Aquila del Partito democratico e Rifondazione comunista, e con i rappresentanti di alcune associazioni ambientaliste da sempre impegnate nell'area del Gran Sasso.
"Ogni intervento sul Gran Sasso - ha detto Lolli - deve essere coerente con il Piano del Parco e con le previsioni del Piano d'Area".
In questo senso, si è convenuto nel corso della riunione, che sono da considerare compatibili interventi di ripristino ambientale con opere di rimboschimento e rinaturalizzazione, promozione di un turismo pluristagionale e integrato, tutela del territorio anche regolando le vie di accesso a Campo Imperatore, valorizzazione della rete sentieristica e dei rifugi con risorse regionali, sviluppo del Distretto turistico montano del Gran Sasso con i suoi Borghi, rilancio dell'economia turistica locale dei piccoli Comuni del cratere sismico, interventi sull'impiantistica sportiva soggetti alle Valutazioni autorizzative e adeguati alle previsioni normative vista la criticità sull'ammodernamento delle Fontari.
Sul fronte amministrativo, dopo 16 anni di attesa il Parco nazionale del Gran Sasso si appresta ad approvare il Piano del Parco, una sorta di piano regolatore che disciplina e delinea le linee di sviluppo dell'area del parco.
Da qui la necessità di una generale condivisione nell'assunzione di importanti decisioni legate allo sviluppo dell'area stessa.
Inoltre, il Gran Sasso e l'intero sistema naturalistico abruzzese che fa riferimento ai tre parchi nazionali si candidano a diventare "Patrimonio culturale e naturale dell'Unesco", per acquisire un valore attrattivo in campo turistico. Da qui il rilancio in chiave nazionale della strategia Ape - Appennino Parco d'Europa - nella quale l'Abruzzo intende recitare un ruolo di primissimo piano.
Non si è fatta attendere la critica di Guido Quintino Liris che in un post su facebook scrive:
“di oggi è stato svenduto il Gran Sasso agli ambientalisti integralisti e talebani, è stata decisa la morte di una stazione sciistica ed è stato mortificato un comitato referendario sano, costituito da amanti e abitanti dell'ambiente”
.

 



Condividi

    



Commenta L'Articolo