«Troppi cinghiali»: la protesta del Cospa

 

 

 

 «L’emergenza cinghiali continua». Lo afferma, in una nota, Dino Rossi, allevatore ed esponente del Cospa. «In una giornata di caccia nella piana di Navelli sono stati mossi dai cani circa 100 cinghiali, ma solo tre sono stati abbattuti. Le cause sono parecchie. Si va dalla rivalità tra le squadre dei cacciatori allo scarso allenamento, all’utilizzo dei cani fino al divieto di prelievo del cinghiale nelle aree protette che qui da noi diventano la roccaforte di questi animali. Invece, negli altri parchi nazionali, viene consentito il prelievo del cinghiale 8 mesi all’anno con l’ausilio di un cane da traccia adatto alla girata selezionando l’animale da abbattere. Un sistema di recente utilizzato per una battuta nel Pescarese con risultati sorprendenti. Nel giro di poche ore sono finiti a terra nove cinghiali. Bisogna dire che anche i cacciatori che hanno partecipato alla battuta sono ottimi tiratori. Chiusa la caccia al cinghiale il 2 gennaio, di animali abbattuti ce ne sono pochi. Ma in compenso sono stati ributtati dentro le aree protette e tra poco torneranno a fare danni sui campi coltivati e agli automobilisti».

 



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