IL “PROCESSO” AL PIANETA MALDICENZA IL CORAGGIO DI METTERSI IN DISCUSSIONE

 

 

E’ stato “tradito” o no lo spirito della singolare tradizione aquilana del “rito” di Sant’Agnese, la festa dei linguacciuti, facendone un fatto culturale e addirittura un festival? Attorno a questo “capo d’imputazione” ruoterà “Il processo al Pianeta maldicenza” che apre domani pomeriggio alle 17,30 presso l'Auditorium "Sericchi" della Bper (complesso Strinella 88) in viale Pescara.
’Con il “processo”, ironico e goliardico ma non troppo, il movimento agnesino ha inteso mettersi in discussione affrontando la principale critica, non preconcetta, che viene mossa alla manifestazione ormai consolidata vista anche l’esponenziale crescita del “movimento agnesino” (206 sono le Confraternite “ufficiali” censite).
La pubblica accusa sarà affidata al conosciuto avvocato Antonello Carbonara, già presidente dell’Ordine degli avvocati dell’Aquila, convinto assertore che il rito è solo popolare e non culturale. Per la parte civile parlerà il docente e scrittore Vincenzo Battista: “Libereremo mai L'Aquila maldicente”, il titolo della sua arringa che si avvarrà di fotografie, grafici, letture attraverso i quadri di opere d'arte, immagini della città che ricostruiscono alcuni eventi.
La difesa sarà affidata ai noti avvocati Umberto Pilolli (fondatore di una delle più attive Congreghe, “Balla che te passa”, e inventore della “Sant’Agnese delle Sant’Agnesi”, iniziativa più antica dello stesso Pianeta Maldicenza) e Giulio Cesare Primerano (Priore uscente della più antica Confraternita, quella dei Devoti). Ma soprattutto la difesa si avvarrà di un consulente d’eccezione, il professor Tommaso Ceddia, presidente onorario dell’Associazione “Confraternita aquilana dei 'Devoti' di Sant'Agnese” e ideatore dell’iniziativa, nel 2003, insieme al segretario a vita Ludovico Nardecchia.
A giudicare, una Corte ai massimi livelli: il presidente sarà Nicola Trifuoggi, magistrato di lungo e prestigioso corso e oggi vicesindaco dell’Aquila, con “a lateribus” due donne: il notaio Franca Fanti e la delegata del Fai dell’Aquila, Enza Turco.


 



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