E’ iniziata la ricostruzione del palazzo dell'emiciclo

 

 

Sono stati 1.428 i giorni necessari per i procedimenti burocratici, 345 quelli spesi per la giustizia amministrativa, nonostante l’iter di inoltro per i contributi risalga al 6 giugno del 2009, come ha più volte rimarcato il direttore amministrativo dell’ente, Paolo Costanzi.
Ma oggi è un giorno di festa. I lavori sono partiti a metà del dicembre nel palazzo che fino al 6 aprile del 2009 ospitava la sede del consiglio regionale, un cantiere aperto oggi ai giornalisti per mostrare come sarà l’intero complesso fra meno di un paio di anni grazie ai lavori dell’associazione temporanea di impresa che si è aggiudicata l’appalto.
Il complesso diventerà tutt’uno con la Villa Comunale, mentre la Regione sta valutando la sua destinazione. Già è stato sottoscritto, ad esempio, un documento d’intenti tra il presidente del consiglio regionale e il centro di alta formazione e ricerca Gran Sasso science institute, che ha la sua sede attuale in un palazzo alla villa Comunale e che sarebbe interessato agli spazi del palazzo dell’Emiciclo.
Una richiesta subito “sposata” da Di Pangrazio, che vorebbe aprire il complesso a realtà dal peso internazionale come, appunto, il Gssi. Naturalmente è ancora tutto da valutare e decidere. Nei prossimi mesi anche l’attuale sede del consiglio regionale sarà interessata a lavori di adeguamento.
La due sale consiliari, quella vecchia nell’edificio dell’Emiciclo e l’attuale saranno usate con alternanza, ha spiegato Di Pangrazio, con l’intento di aprire la vecchia sala soprattutto alla cittadinanza e alle esposizioni, spazio quest’ultimo che manca.
Al tour nel cantiere hanno partecipato anche il vicepresidente vicario del consiglio regionale Lucrezio Paolini, i rappresentanti delle imprese, gli ingegneri, gli architetti, alcuni dirigenti della Regione.
L’architettura dell’Emiciclo non sarà stravolta, anzi verrà recuperata la sua struttura originaria. La Sala Michetti diventerà il cuore del nuovo Emiciclo. Le modifiche più importanti riguardano il chiostro dietro il porticato, che negli anni è stato coperto e occupato dalla cosiddetta Sala Michetti. Al chiostro sarà restituita la sua funzione di snodo e incontro con l’intero complesso come una sorta di grane giardino d’inverno, con un tetto trasparente e alcune piante all’interno.
Ospiterà, probabilmente, anche una sorta di “caffè letterario” nel quale saranno raccolte le opere del grande patrimonio librario del consiglio regionale. Questa parte dell’Emiciclo, come ha spiegato l’architetto Lucio Zazzara, spazio sottovalutato nel tempo e usato come disimpegno.



 



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