Servizi di pubblica utilità per i ladri della Ienca

 

 

 

Quella «bravata» aveva in pochi istanti fatto il giro dell’Italia, seguita poi dalla notizia del recupero di altri pezzi delle reliquia trafugata, oltre all’individuazione dei responsabili. Ora per due dei tre ladruncoli, già perdonati della Curia, si apre la porta del “perdono” giudiziale. Infatti Simone Scopano e Alessandro Acierno, poco più che maggiorenni, grazie alle indicazioni degli avvocati Francesco Valentini e Roberto Madama, saranno messi alla prova con i servizi di pubblica utilità: occorrerà concordare con il pm e il giudice tempi e modalità. Una volta terminato tale periodo, e se il lavoro svolto verrà giudicato positivamente dagli assistenti sociali, la vicenda giudiziaria si concluderà per loro senza alcuna condanna. Per un terzo giovane, Davide Celletti, si procede separatamente. Il brandello di tonaca intriso del sangue di Giovanni Paolo II era stato rubato dal santuario della Ienca insieme alla teca e a una croce nel gennaio 2014. Squadra mobile dell’Aquila e Scientifica di Roma ritrovarono a tempo di record i pezzi della reliquia. Il tessuto era stato gettato tra i cespugli nell’area dell’ex distretto sanitario di Collemaggio, perché ritenuto dai tre giovani ladri di scarso valore. La reliquia è un brandello della tonaca che il Pontefice indossava quando
rimase vittima dell'attentato in piazza San Pietro il 13 maggio 1981.


 



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