Paganica: quale visione per la piazza e dintorni?

 

 

Il 2016 dovrebbe essere l’anno della ricostruzione dei primi aggregati di alcune frazioni, tra le quali Paganica. In questi anni, dopo varie pressioni dei nostri rappresentanti al Comune e manifestazioni “educate” organizzate dall’ associazionismo   paganichese, l’Amministrazione Comunale si è resa consapevole a dare priorità, parallelamente ad altri aggregati risultati primi in relazione al meccanismo adottato dagli uffici competenti, anche a quelli che si affacciano su Piazza Umberto I°.
Ricordiamo bene come nei giorni antecedenti quel 6 aprile, nella Sala Civica di Paganica c’erano stati, una serie di incontri tra i cittadini e Amministrazione Comunale, aventi come oggetto la progettazione di una nuova piazza in Via del Rio, in quanto c’erano importanti problemi di parcheggio in prossimità della Piazza, l’annoso problema del mercato rionale e pur essendo la nostra, una “bomboniera” da decenni, era divenuta “stretta” in rapporto alle esigenze della popolazione del paese.
Il terremoto questi problemi li ha esasperati, però si sono create delle opzioni, impensabili prima, che sarebbero opportuno valutare con cittadini i quali saranno poi, i fruitori dei luoghi e degli spazi, vedi per esempio la delocalizzazione dell’edificio della vecchia scuola media con la sua posizione centrale e strategica, quale migliore utilizzo farne di quell’area dopo l’abbattimento della struttura, anche in virtù di una visione più ampia di ricostruzione di tutto il centro storico.
Per la ricostruzione della seicentesca chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta,  parte integrante della piazza, sono state reperite le risorse mancati a quanto già stanziato da anni, con l’otto per mille e quindi entro l’anno inizieranno i lavori.
Il palazzo ducale, acquistato nel 1922 dall’ex comune di Paganica agli eredi del Duca Costanzo è composto da ben 46 locali, è l’unico edificio comunale sito nel paese che si può definire tale, di cui se ne è parlato sin dai primi giorni del post sisma, poiché all’epoca, essendo stato appena ristrutturato, non ha riportato grossi danni strutturali e da tempo alcuni locali dove risiedono gli uffici comunali sono già stati ristrutturati. Nel pianterreno alcuni locali erano già stati predisposti per un’area museale e centinaia di reperti archeologici, sculture di artisti locali e quelli della nostra “Civiltà Contadina”, sono disponibili per esservi collocati, occorre quindi al più presto completare i lavori per renderlo agibile nella sua interezza, così da ridare dignità ai paganichesi, privi ad oggi di ogni luogo di aggregazione sociale.                 
Il cortile Duca Costanzo antistante l’ingresso del palazzo, è un autentico teatro all’aperto munito anche di un grande palco modulare adattabile anche a spettacoli teatrali, costruito con materiale repellente ai fenomeni atmosferici, potrebbe risolvere tanti problemi a diverse associazioni operanti sul territorio che, con non pochi sacrifici hanno cercato in questi anni, di stimolare la ricostruzione sociale del nostro paese, disgregata dal terremoto e aggravata dalla perdurante crisi economica, di cui poco o niente hanno fatto le Istituzioni preposte. L’accessibilità al pubblico nel cortile, dovrebbe essere riservata (come era previsto) solo in caso di manifestazioni adatte al luogo, per cui nel ripristino dell’agibilità, andrebbe valutato dal punto di vista architettonico la riapertura di un’antica porta, (non è porta Barete!) che da Piazza Umberto I° consenta l’accesso direttamente all’interno della villa, intesa come giardino.  
Con queste premesse, tra due o tre anni e dopo 10 dal terremoto, il “cuore pulsante” del paese più popoloso del Comune di L’Aquila potrebbe tornare finalmente a nuova vita, per cui questa nota vuol essere da stimolo a promuovere degli incontri tra tecnici locali e cittadini con l’ Amministrazione Comunale, teso, almeno per la ricostruzione pubblica,  ma non solo, a valutare insieme alcune varianti possibili a favore del decoro del paese e della sua comunità.

Raffaele Alloggia    


 



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