Volevano derubare anziani: In manette tre donne e un uomo

 Il riscatto delle forze dell’ordine contro i «ladri in trasferta» che infestano l’Aquilano si è concretizzato ieri con l’arresto di tre donne e un uomo residenti in provincia di Roma: gli anziani erano le loro vittime designate. I quattro (3 croati e un’italiana), ieri catturati dai carabinieri, avevano tentato di derubare in casa un’ultraottantenne di Barisciano e poco prima gli era andata male un’incursione nell’abitazione di un’anziana coppia, lui di 99 anni e lei di 95, a Tussio, frazione di Prata d’Ansidonia. I carabinieri della stazione di Paganica, dunque, hanno portato in cella N.B., di 59 anni, T.L. (40); J.N., di 32 , tutti di nazionalità croata e M.P., (60) italiana. Alle 13 è giunta una chiamata al 112 in cui un uomo di Barisciano aveva affermato di aver visto un’auto con quattro persone a bordo allontanarsi a forte velocità dopo essersi fermata vicino all’abitazione di anziane persone. L’uomo ha fornito modello e targa del veicolo che sono stati diramati alle pattuglie. Una di queste, della stazione di Paganica, ha intercettato e fermato l’auto a bordo della quale viaggiavano i ladri. A condurre il veicolo vi era N.B.. Tutti sono stati portati in caserma per accertamenti. Intanto il comandante della stazione di Paganica, Nunzio Gentile, aveva avuto notizia che in una casa di Barisciano erano entrate delle persone che, vistesi scoperte, erano scappate. Si trattava di tre donne non meglio identificate che si erano allontanate a bordo di una vettura avente la targa uguale alla vettura fermata poco prima. I sospetti sulle persone appena fermate si sono subito tradotti in chiari indizi di colpevolezza. Poco dopo un altro uomo si è presentato nella stessa stazione denunciando che, poco prima, delle donne si erano introdotte nella casa dei genitori quasi centenari, a Tussio. La reazione della madre del denunciante ha fatto sì che le donne scappassero proprio quando l’uomo stava entrando nella casa dei genitori. Questi, quindi, vedendo le ladre in fuga con una Peugeot 307, ha avuto la prontezza di annotare il numero di targa che ha riferito ai carabinieri una volta giunto in caserma. I militari, quindi, hanno riscontrato che le targhe delle auto utilizzate per tentare di commettere i furti in danno degli anziani riconducevano proprio alla macchina sulla quale viaggiavano le persone fermate poi riconosciute dai cittadini che avevano assistito alle loro incursioni. Le indagini sono state coordinate dal capitano della Compagnia dell’Aquila Francesco Nacca.
- da Il Centro -


 



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