Confini del Parco, udizione in commissione con comitato e ambientalisti

 

 

 

Da una parte c’è chi vuole togliere i paletti. Dall’altra chi intende piantarne di nuovi. Due idee diverse, rispetto al futuro delle aree protette del territorio, in particolare delle nostre montagne. Nel mezzo, la politica, che cerca di aprire un dialogo e, se possibile, individuare una strategia comune in termini di sviluppo economico e sociale. La stretta di mano per ora non c’è stata, ma neanche lo scontro. Teatro, con la presenza della Digos a placare eventualmente gli animi, la sala dove si è riunita la commissione Territorio, convocata dal presidente Enrico Perilli, che ha invitato in audizione il comitato promotore del referendum consultivo per la rimodulazione dei confini del Parco Gran Sasso Laga e i rappresentanti dell’associazione Appennino Ecosistema che, sul versante opposto, chiedono l’istituzione del Parco nazionale Sirente-Velino. Una riunione al fulmicotone, con passaggi a trattI accesi, dialettica e la proposta finale di un tavolo interistituzionale, al quale far sedere, per la prima volta, anche i referendari. Ora spetta al comitato #SaveGranSasso dare una risposta. «È stata una mattinata vivace», ha commentato il presidente della commissione Perilli, «ma piena di spunti per aprire finalmente un dibattito sulla strada da intraprendere per il rilancio e lo sviluppo del nostro comprensorio. Non sarà facile mettere d’accordo due fronti caldi e con visioni opposte. Ma intanto noi abbiamo gettato il sasso, fermo restando che il comitato deve ancora raggiungere le 5mila firme necessarie per indire il referendum, che tra l’altro è solo consultivo. Se invece viene accolta la nostra proposta, si può aprire un tavolo con la Regione, il Comune, il Parco, gli ambientalisti e i referendari e valutare insieme cosa fare. L’associazione Appennino Ecosistema ha detto di sì, anche il consigliere dell’opposizione Pierluigi Properzi è favorevole. Adesso aspettiamo di conoscere la posizione dei promotori del referendum". Il comitato #SaveGranSasso, il cui portavoce è Luigi Faccia, si batte per una riperimetrazione del Parco Gran Sasso e per la riduzione dei Sic, i Siti di interesse comunitario, e di Zps, le Zone a protezione speciale. Il presidente di Appennino Ecosistema, Bruno Petriccione, sostiene invece l’allargamento e la trasformazione in nazionale del Parco regionale Velino Sirente. Si attende, come annunciato dall’assessore Maurizio Capri, una delibera della giunta per richiedere l’inclusione anche della parte aquilana delle Doline di Ocre. Dopo le audizioni, il capogruppo di Forza Italia, Guido Quintino Liris ha proposto che la richiesta di istruzione del referendum consultivo fosse formalizzata dai 3/5 dei consiglieri comunali. Un modo per evitare di dover raccogliere le 5mila firme necessarie. Proposta però respinta dalla maggioranza e in particolare dallo stesso presidente e capogruppo di Rifodanzione comunista Perilli e dal consigliere del Pd Tonino De Paulis. Appennino Ecosistema ha poi fatto sapere che dopo quelle di Ocre, Lucoli, Fagnano Alto, Fontecchio e L’Aquila, anche le amministrazioni comunali di Magliano de’ Marsi, Massa d’Albe e San Demetrio ne’ Vestini hanno dimostrato interesse sull’istituzione del Parco nazionale Sirente Velino e che l’associazione è pronta a collaborare con la Regione sui nuovi progetti sciistici.

di Romana Scopano - da Il Centro -





 



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