Soccorsi rallentati, muore dopo 3 giorni in ospedale

 

 

 

Un uomo di 67 anni, residente a Fagnano Alto, è morto ieri in ospedale, dopo che venerdì scorso era stato colto da infarto in un ristorante di Stiffe, frazione del comune di San Demetrio ne’ Vestini. Una vicenda forse collegata con alcuni problemi nei soccorsi, ma di certo non imputabili al 118. Ci sarebbe stato il ritardo dei soccorsi, anche a causa del passaggio a livello ferroviario di Stiffe chiuso in attesa che passasse il convoglio: più di 20 minuti sarebbero trascorsi tra la chiamata al 118 e l’arrivo dell’ambulanza fermata al passaggio a livello. L’elicottero, del resto, era impegnato in un’altra operazione e l’ambulanza partita da Navelli non ha raggiunto facilmente la zona a causa, per l’appunto, del passaggio a livello di Stiffe chiuso. Appena arrivati, i sanitari hanno immediatamente cercato rianimare l’uomo all’interno del ristorante e poi lo hanno trasportato di urgenza all’ospedale “San Salvatore”. Lì il paziente è rimasto tra la vita e la morte fino a ieri, quando non è stato possibile più far nulla. Comunque, al di là della tragedia, non sembra che ci siano strascichi di natura penale. I carabinieri, che sono ben al corrente di quanto accaduto, non ritengono di dover inviare atti alla magistratura per procedere. Anche perché quando l’uomo si è sentito male i soccorritori hanno fatto comunque in tempo a evitarne la morte con le loro terapie rianimatorie. Poi c’è stato il decesso, ma dall’evento sono passati quasi tre giorni. Al di là della tragedia, che ha destato commozione, resta il problema per il quale la simultaneità di eventi talvolta è la causa di fatti come questo. Non è la prima volta che un’ ambulanza viene bloccata al passaggio a livello. Un fatto simile avvenne pochi mesi prima del terremoto, ma il paziente, ferito alla testa, fu dimesso dopo alcune settimane.

 



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