Pascolo estivo anticipato, già da oggi sui prati del Gran Sasso

 

 

 

La Regione e in particolare il dipartimento delle politiche dello sviluppo rurale e della pesca ha autorizzato «l’anticipo dell’immissione al pascolo del bestiame di proprietà degli allevatori dei comuni dell’Aquila, di Barisciano, Castel del Monte e Santo Stefano di Sessanio». Il bestiame (bovini, ovini ed equini) già da oggi può quindi essere portato in montagna. La richiesta in tal senso era stata avanzata alla Regione da un gruppo spontaneo di allevatori (che non hanno quindi legami con le organizzazioni sindacali della categoria) rappresentati da Americo Pezzopane di Onna. La richiesta datata 6 giugno è stata immediatamente accolta dalla Regione anche in considerazione del fatto «che le attuali condizioni climatiche hanno consentito un avanzato sviluppo erbaceo pascolabile». La notizia in sè potrebbe essere considerata di poco conto (l’anticipo è di una decina di giorni al massimo) ma in realtà nasconde una serie di questioni che vedono gli allevatori sempre più all’angolo a causa di leggi e leggine che con l’alibi di difendere il territorio e l’ecosistema stanno mettendo in ginocchio un settore economico che ha comunque un ruolo importante. Sulla montagna si fanno progetti, si “aspirano” fondi europei, si fanno incontri, riunioni, convegni, pubblicazioni ma in realtà agli allevatori torna ben poco e tutto serve ad alimentare una macchina burocratica che cerca di tenere in piedi più i propri privilegi che fare gli interessi degli allevatori. Il comitato spontaneo chiede a Regione e Comuni di essere sentito ogni qual volta c’è una decisione da prendere che li riguarda l’allevamento.


 



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