Sosta a pagamento sul Gran Sasso: ecco le nuove regole

 

 


 Da oggi partono i parcheggi a pagamento a Campo Imperatore. Una notizia che è diventata “virale”, soprattutto sul web, e ha scatenato un dibattito acceso. La città si scalda quando si tocca il Gran Sasso, e in questo caso si è anche spaccata, tra il fronte dei favorevoli e quello degli oppositori. Ognuno porta le proprie ragioni, sulla necessità o meno di far pagare il biglietto unico di 5 euro, e sui risultati attesi. Intanto l’amministratore unico del Centro Turistico Gran Sasso Fulvio Vincenzo Giuliani chiarisce le modalità del provvedimento. «Il nostro vuol essere un segnale anche a chi ha la competenza sulla viabilità e può far rispettare i divieti di sosta già esistenti sulla strada che porta a Campo Imperatore». DOVE SI PAGA. I due parcheggiatori che accoglieranno turisti e visitatori saranno posizionati nel piazzale di Campo Imperatore: «C’è un’area riservata alle manovre», spiega Giuliani, «dove il parcheggio è libero. E poi ci sono le aree di sosta, che diventano regolamentate. Attualmente la sosta è indiscriminata, anche a ridosso dell’eliporto, dell’ingresso al Giardino botanico, dell’uscita della funivia. Raccogliamo spesso le lamentele di turisti che salgono con la funivia, pagando, e poi trovano il piazzale sommerso dalle macchine. Una situazione che non è più sostenibile». Per quanto riguarda la strada provinciale che si percorre per arrivare in quota, Giuliani lancia una proposta: «Noi siamo pronti a chiudere la sbarra, creando aree di sosta sui microparcheggi che già ci sono, e ad attivare un servizio di bus navetta, che carica le persone, anche lungo il percorso, e le porta in cima. Non possiamo intervenire, però, su chi lascia la macchina dove vuole, nonostante i divieti. Lo facciano gli enti competenti sulla viabilità, e cioè Provincia, Parco e Forestale». C’è poi la questione dei 5 euro, che tanti ritengono una tariffa troppo alta: «Basta farsi un giro sulle Dolomiti», aggiunge Giuliani, «per trovare tariffe ben più alte. Sappiamo che questo provvedimento dà fastidio, soprattutto ai motociclisti, ma con l’amministrazione comunale si è deciso di iniziare a dare dei segnali, se vogliamo pensare a un turismo di qualità». L’ANALISI. Sulla scia del dibattito, c’è anche chi, invocando uno studio di fattibilità, ha provato a fare una proiezione sui risultati attesi. «Una volta pieno il parcheggio a pagamento», si chiede Fausto Tatone, del comitato #SaveGranSasso, «che succederà ? Il turista andrà via? E chi avrà fatto centinaia di chilometri? O parcheggerà in maniera selvaggia? E a quel punto, quale sarà la differenza tra usufruire del parcheggio a pagamento o meno? Come si farà ad avvertire il flusso proveniente da almeno 4 direttrici (Cerreto-Santo Stefano-Castel del Monte-Farindola) di non salire perché sold out?». Il rappresentante del comitato ha fatto due conti: «I giorni utili di turismo, dal 15 luglio al 15 settembre, sono 60. La capienza massima del parcheggio è di 300 auto, con 152 auto in media parcheggiate al giorno.Quindi l’incasso lordo su 60 giorni risulta di 45.850 euro, con 13mila di spese per le risorse umane e un utile di 32.850 euro. Se lo paragoniamo al costo della mega-motoslitta per trasporto persone, non adatta al servizio ordinario, acquistata nel 2015 e che giace inattiva, cioè 36mila euro, tante vale rivendersi la motoslitta». IL DIBATTITO. Ma su Facebook ci sono anche i favorevoli. «Finalmente una scelta civile. Chi vuole godere del Gran Sasso, userà la funivia o pagherà per la sosta. Spero serva a eliminare le soste selvagge sui prati, o ancora come quella dello scorso agosto sulla piattaforma di atterraggio dell’elisoccorso. E spero si riduca anche l’inquinamento acustico». E i suggeritori: «Mi potrebbe anche stare bene, ma il piazzale è un immondezzaio unico, le scalette dove una volta ci sedevamo per mangiare il panino sono tutte rotte con le lastre divelte, il muro di contenimento del piazzale tra albergo e ostello non ha più barriere di protezione e possono cadere sotto sia persone che macchine, non esiste un bidone di raccolta rifiuti, non esistono cartelli che indicano i parcheggi a pagamento, mancano i servizi igienici e molte altre cose da sistemare. Io sono d’accordo al pagamento, ma prima pensiamo di dare un decoro al turista che viene a portare i soldi». Quindi i contrari: «Facciamogli pagare un servizio. Se il servizio non c’è, è una presa per i fondelli». E ancora: «La funivia si può anche prendere, ma il parcheggio a piazzale Simoncelli lo paghi uguale». Infine, gli speranzosi: «Spero sia prevista un’alternativa, perché chi come me sale 5 giorni a settimana non gli lascerà di certo 100 euro al mese. Praticamente hanno solo perso i soldi della mia stagionale, e probabilmente anche quelli di altri».

VISITA AL GIARDINO BOTANICO E CACCIA ALLE STELLE
Nell’ambito dell’offerta estiva è possibile effettuare visite guidate all’Osservatorio astronomico di Campo Imperatore: la visita diurna, della durata di 45 minuti, costa 5 euro a persona, la diurna con conferenza (1 ora e mezza) 8 euro, mentre la visita serale, della durata di 2 ore e mezza, con cena al rifugio Fontari, costa 12 euro. Aperto anche il Giardino botanico alpino, curato dall’Università, dove sarà a disposizione dei visitatori un ricercatore pagato dal Ctgs. Chi ama il trekking può fare escursioni guidate e ci sono anche percorsi di diversa difficoltà da affrontare in mountain bike.

di Romana Scopano da Il Centro



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