Cialente difende i ticket sul piazzale di Campo Imperatore

 

 

 

Sui parcheggi a pagamento nel piazzale di Campo Imperatore nessun passo indietro. L’attivazione delle aree di sosta regolamentate è slittata nel week-end solo a causa del maltempo, che ha ridotto l’affluenza sul Gran Sasso. Ma ora è stata installata la segnaletica verticale e chiuso il varco delle due piazzole non asfaltate che si trovano accanto alla chiesetta degli alpini, dove sarà presente il parcheggiatore. Nonostante le polemiche, il sindaco Massimo Cialente ribadisce la necessità di far pagare la tariffa unitaria di 5 euro. E ne spiega le ragioni: «I parcheggi a pagamento sul piazzale di Campo Imperatore», afferma il sindaco, «servono a difendere l’area dall’inquinamento e da un impatto enorme. Mi stupisce che gli ambientalisti che si sono stracciate le vesti nel momento della presentazione dei progetti per gli impianti, previsti peraltro nel piano d’area, non hanno mai sollevato il problema. L’impatto», sottolinea il primo cittadino, «è micidiale. La percentuale di idrocarburi su terreno, in particolare sui prati, è enorme. Voglio ricordare, ai benpensanti che ignorano ciò che vogliono ignorare, che quando dovemmo rifare il prato dinanzi alla basilica di Collemaggio, dopo la chiusura della tendopoli, l’Arta ci fece fare una complicatissima e costosissima operazione di decorticazione del terreno, in seguito alla presenza di idrocarburi persi dalle autoambulanze e dai carri mensa e docce della Protezione civile. Ovunque si arriva, in Italia, in aree protette, si parcheggia a pagamento o si sale con costosissimi pedaggi. È un meccanismo di difesa. Alcuni aquilani sono poi affetti dalla sindrome del “benaltrismo”. Prima i servizi, poi i parcheggi, prima la funivia funzionante, poi il resto. Adesso si parte, cominciando dal rispetto dell’ambiente». Il sindaco replica anche alla notizia della comitiva di 45 motociclisti diretti sul Gran Sasso, che domenica scorsa avrebbero cambiato direzione, a causa dell’annunciata sosta a pagamento. «Mi chiedo», incalza Cialente, «quanto questi motociclisti siano interessati alla nostra montagna, e quale turismo indotto portino. Hanno rinunciato al Gran Sasso per non pagare 5 euro? Perbacco. E quando vanno sulle Alpi? Anche lì si lamentano e rinunciano? No, lì vanno e pagano anche 20-25 euro. Arrivano la mattina con il pieno fatto a casa loro, salgono a tutta velocità, con inquinamento acustico e ambientale, ma manco 5 euro vogliono lasciare sul territorio? Ma pensano di darci specchietti e collanine? Ma può essere», conclude il sindaco, «che non ci facciamo rispettare da nessuno»?.

di Romana Scopano - da Il Centro -

 



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