Mons. Giovanni D'Ercole ad Arquata del Tronto: “Lo stesso scenario che avevo già vissuto ad Onna"

 

 


Tra i soccorritori è apparso praticamente subito dopo la prima scossa, restando sempre presente sul posto, Monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno.
Ha raccontato all’Adnkronos: “Nel buio sentivo soltanto gente che gridava, persone disperate sulle strade, grida che arrivavano dalle case. Alle prime luci dell’alba ho visto solo macerie, un paese completamente distrutto. E’ un’altra Aquila”.

In collegamento telefonico con il programma Rai "Uno Mattina Speciale Estate: "Ho trovato gente disperata, polvere e calcinacci dappertutto. Quando si è fatto giorno ci siamo resi conti che la città di Arquata era distrutta, lo stesso scenario che avevo già vissuto ad Onna nel 2009. Purtroppo cresce il numero dei morti, spero che ci possa fermare il prima possibile. In una riunione di coordinamento, ci siamo divisi i compiti, l'esperienza de L'Aquila mi insegna che in queste situazioni tutti devono sapere nello specifico cosa fare. Abbiamo allestito un ospedale da campo e stiamo allestendo una tendopoli. Si lavora anche per il trasporto dei feriti e degli ammalati e per la ricollocazione e il riconoscimento dei morti. Abbiamo messo a disposizione la Cappella della camera mortuaria all'Ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno".

 



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