Il terremoto del 24 agosto e la Chiesa di San Pietro al Morrone (sec. XII)

 

 

 


Dopo il sisma che colpì il nostro territorio nel 2009, più volte ebbi da denunciare  lo stato di abbandono della chiesetta di San Pietro al Morrone, sita in Paganica lungo la strada che collega Pescomaggiore, in quanto nessun lavoro di messa in sicurezza era stato eseguito.
Da premettere che la chiesetta (sec.XII)  prima di quel 6 aprile, era in perfette condizioni in quanto era stata restaurata dalla Sovrintendenza Regionale per i Beni Culturali nel 1993, l’architetto che curò i lavori in quella circostanza propose di procedere all’opposizione di vincolo, poiché scrive, a mio giudizio presenta “notevole interesse storico artistico”; la proposta però, è rimasta lettera morta. 
Questa la relazione dei tecnici appena dopo il sisma del 2009 :<< L’esterno della chiesa ha delle lesioni in corrispondenza della facciata e la parete di monte mostra uno “spaciamento”dovuto forse ad un abbassamento del sottostante piano fondale che porta anche a delle piccole crepe verso il cantonale absidale. I coppi e contro coppi di copertura sono scivolati e per questo la copertura è stata integrata con un telo impermeabile. L’interno ripropone alcune lesioni già evidenziate all’esterno, mentre più grave sembra essere quella orizzontale che si colloca nella parte bassa del muro dietro l’altare. Gli affreschi fortunatamente non hanno subito danni.>> 
Le scosse di assestamento che seguirono nei mesi  successivi a quella data, hanno fatto sì che lo “spaciamento” e le crepe sono peggiorate notevolmente e del telo sul tetto già da alcuni mesi dopo, non se ne ebbe più traccia.
Dopo il terremoto del 24 agosto scorso, è stata presentata “un’istanza di sopralluogo,” in quanto com’era prevedibile, le crepe già riportate nel 2009 si sono ulteriormente allargate, nel cantonale della facciata esterna alcune pietre “quadre” sono prossime a cadere e in prossimità dell’affresco tre-quattrocentesco dietro all’altare, un blocco di intonaco è caduto.
Le priorità di ricostruzione, sono certamente altre, ma non possiamo permetterci di perdere uno “scrigno” di storia del nostro territorio, per cui i cittadini paganichesi ritengono sia doveroso da parte di chi di competenza, la messa in sicurezza della chiesetta al più presto, per poterla poi, affidare alle future generazioni, così come si presentava prima di quel 6 aprile.
Nel frattempo, la scampagnata alla chiesetta di antica memoria, annualmente si ripete, la Santa Messa viene celebrata all’esterno e da due anni il “Fuoco del Morrone” fa sosta in ricordo della canonizzazione di San Pietro al Morrone, poi dal 1668 San Pietro Celestino; le tradizioni, più “forti” delle Istituzioni!   
- di Raffaele Alloggia -

 



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