Goldrake e Mazinga Z avvistati a L’Aquila, nella notte del 30 settembre, ai quattro cantoni...

 

 

 

 

 

- Dalla nostra inviata Marta Biaco -
Goldrake, Mazinga Z, Grande Mazinga e Daitarn 3 sono stati avvistati a L’Aquila, nella notte del 30 settembre, tra i quattro cantoni e piazza Duomo. Sold out, con un centinaio di fan dagli 1 ai 90 anni rimasti fuori che purtroppo non sono riusciti a guadagnare un posto nella prestigiosa sala Rivera a palazzo Fibbioni, dove i leggendari robottoni giapponesi sono stati i protagonisti assoluti del science show intitolato “Da Goldrake a Mazinga Z: il futuro è qui!”, andato in scena appunto venerdì nell’ambito della fittissima offerta scientifica di SHARPER 2016 nel settore Anime Robot Science. Lo spettacolo nasce da un’idea dell’ing. Marco Tobia dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, coadiuvata dalla coordinatrice LNGS per SHARPER dott.ssa Roberta Antolini. Marco Tobia ha proposto un binomio inedito, composto dai robot nipponici - tanto amati dai bambini e dagli adulti di fine anni ’70 e anni ’80 - tanto da diventare un vero e proprio genere filosofico-letterario in tutto il mondo, e dalle tecnologie e scoperte scientifiche che oggi sono realtà quotidiane, presentate in modo serio e rigoroso. Obiettivo del science show è stato dimostrare, divertendo, come molte di quelle tecnologie animate dalla matita dei geniali disegnatori nipponici di Mecha e trasformate in pellicola animata, per l’epoca assolutamente fantascientifiche, sono state intuite ed in alcuni casi letteralmente previste. Primo tra tutti Go Nagai, padre della trilogia di Mazinga Z, Grande Mazinga e Goldrake, che con i suoi robot, pilotati dagli eroi Koji Kabuto, Tetsuya e Actarus, ha immaginato e presentato all’occidente tecnologie come la propulsione nucleare a fusione fredda, i droni volanti oppure i super-materiali fatti di leghe ultraleggere. Lo spettacolo ha visto la partecipazione, in un mix dal ritmo avvincente, di diversi ospiti illustri, esperti nelle varie materie, coordinati ed armonizzati dall’ottima regia e simpatica conduzione di Piercesare Stagni, noto critico cinematografico e docente di cinema, che con un suggestivo monologo ha svelato molte curiosità ed aneddoti sull’impatto in Italia delle serie animate trasmesse dalla RAI. Tra tutti, il pubblico ha potuto rivedere l’introvabile annuncio originale della fatina Maria Giovanna Elmi andato in onda nell’aprile del 1978, o ancora un impensabile Dario Fo ante-Nobel travestito da robot in una danza improbabile all’interno della trasmissione Buonasera con…
Super-ospite d’eccezione è stata Alessia Martini, scrittrice ed autrice di diversi libri sui robottoni, tra essi si ricordano “All’ombra del Fuji Yama” e “I Robottoni. Dalle corna di Go Nagai”, che con grande partecipazione ha raccontato le origini, le gesta e le storie delle serie TV svelando le curiosità e le soluzioni tecnologiche alla base di ogni robot, alternando le mitiche sigle televisive alle scene epiche dei combattimenti e soprattutto raccontando l’umanità dietro le storie di sofferenza e sacrificio che caratterizzano i protagonisti Actarus, Tetsuya, Koji, Haran Banjo e le loro rispettive compagne di battaglia, come Sayaka, Venusia e Jun.
Grande stupore durante lo spettacolo per l’ingresso improvviso di un disturbatore e contestatore presente nel pubblico, in realtà si trattava del pilota istruttore Mauro Di Palma che ha strabiliato tutti entrando in scena con i suoi robot di terra e di aria che hanno replicato alcune manovre tratte dall’Aliante Slittante di Mazinga Z, dimostrando come solo oggi sia possibile emulare quei velivoli fantascientifici.
Ilaria Margani e Laura D’Angelo, ingegneri gestionali laureatesi a L’Aquila, hanno parlato di energie alternative e dei grandi laboratori sotterranei per la ricerca, prendendo spunto ancora una volta dalle intuizioni e citazioni presenti negli episodi di Grande Mazinga e Daitarn 3.
Un grande momento di divulgazione, attraverso canali complementari che arrivino a tutti, grandi e piccini, senza “spaventare” con formule e libroni da scienziati, ma che certamente ha acceso la voglia di ricerca, di studio e magari la passione nei molti bambini e ragazzi presenti. Chissà, se chiedendosi come faccia Goldrake a volare o ad emettere i raggi fotonici, cerchino la risposta attraverso gli studi universitari.


 



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