Dall’esperimento LUNA del Gran Sasso una nuova scoperta sul funzionamento delle stelle

 

 

 



Nel silenzio cosmico del Laboratori Nazionali del Gran Sasso, l’esperimento LUNA studia da anni le reazioni termonucleari che avvengono all’interno del nostro sole e delle stelle. LUNA ha da poco consentito agli scienziati di osservare una rara reazione nucleare che avviene all’interno delle giganti rosse, che contribuisce alla produzione di elementi chimici che compongono l’Universo.

L’esperimento LUNA (Laboratory for Underground Nuclear Astrophysics) condotto dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS) si occupa di riprodurre le reazioni nucleari che generano la maggior parte dell’energia prodotta dalle stelle e che hanno permesso la sintesi di tutta la materia che ci circonda, incluse le cellule del nostro corpo. Di recente l’esperimento LUNA si è reso protagonista di una nuova importante scoperta, relativa a una rara reazione nucleare che avviene nelle stelle, in particolare nelle giganti rosse.

L’esperimento ha interessato un raro isotopo dell’ossigeno – l’ossigeno-17 – il cui processo di produzione rappresenta una delle reazioni nucleari che contribuiscono alla produzione degli elementi chimici dell’universo. Le ultime ricerche, pubblicate sulla rivista Physical Review Letters, hanno permesso di osservare che questo elemento viene distrutto a una velocità doppia rispetto a quanto finora ritenuto.  “Questo esperimento ha prodotto dati con precisione mai raggiunta in precedenza e rappresenta una tappa fondamentale della ricerca condotta dalla collaborazione LUNA sull’origine degli elementi”, ha commentato Paolo Prati, portavoce d’esperimento LUNA.

LUNA è una collaborazione internazionale di circa 40 ricercatori italiani, tedeschi, scozzesi ed ungheresi, a cui partecipano l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) per l’Italia, l’Helmholtz-Zentrum Dresden-Rossendorf per la Germania, il MTA-ATOMKI per l’Ungheria, la School of Physics and Astronomy dell’Università di Edimburgo per il Regno Unito. In Italia collaborano all’esperimento: i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, le sezioni INFN e le Università di Bari, Genova, Milano, Napoli, Padova, Roma La Sapienza, Torino e l’Osservatorio Osservatorio Astronomico di Teramo dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).

In oltre 20 anni di attività sperimentale, LUNA ha permesso di conoscere e misurare alcune reazioni chiave del ciclo di combustione dell’idrogeno e della sintesi dei nuclei da parte delle stelle. I risultati che ha permesso di raggiungere permettono oggi ai ricercatori di usare i neutrini solari per “vedere” e studiare la zona centrale del sole ed hanno aumentato di circa 1 miliardo di anni la stima dell’età dell’Universo.



 



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