Incursione dei ladri con scazzottata a Torninparte, ferito un ottantenne

 

 

 

 Un paio di scarpe e un berretto nero potrebbero incastrare i tre rapinatori che la notte scorsa sono entrati nella casa di una famiglia di Villagrande per rubare. Tre uomini dal volto coperto che pensavano di farla franca in una casa abitata da due vecchietti di 80 anni. Un anello e una catenina è tutto ciò che sono riusciti a portare via, trafugati da un portagioie che la signora Italia tiene nella camera da letto al primo piano della casa che dà su piazza San Giuseppe, uno sralgo di un paese dove le case sono appoggiate l’una all’altra. Ma alle 3 della notte tra giovedì e venerdì a poco è servito dormire muro a muro. Nessuno ha sentito nulla, nessuno si è accorto che tre uomini scardinavano con un piede di porco la porta di legno dell’abitazione a un angolo della piazza, facendo saltare la serratura. Invece in casa c’era pure Angelo Carnicelli, 50enne figlio di Gabriele e Italia, che si è accorto che qualcosa non andava nella casa di solito silenziosa. È bastato un passo falso dei ladri entrati nell’ufficio della ditta edile di famiglia al secondo piano, dove il figlio dorme, per dargli la certezza che in casa c’erano degli estranei. E così è andato incontro ai malviventi. Uno dei quali, incappucciato come gli altri, gli si è parato davanti all’imbocco delle scale. Ma ha preso un pugno in pieno volto, che l’ha fatto cadere per le scale perdendo berretto e scarpe. Forse per poterli recuperare i tre hanno fatto di tutto, picchiando duro. Nessuno dei malviventi ha proferito una sola parola, e infatti non è chiara la loro nazionalità. Angelo le ha prese di santa ragione, ma le ha anche date vista la sua corporatura che ne fa la colonna portante della famiglia Carnicelli. Nella confusione delle botte il 50enne è riuscito a capire – come ha raccontato ai carabinieri del Nucleo operativo radiomobile dell’Aquila e a quelli della stazione di Tornimparte – che uno dei ladri aveva in mano una pistola (giocattolo?). Ha riferito di essere stato colpito più volte al volto e alla testa. E infatti è finito all’ospedale con due dita di un piede rotte. «L’immagine più brutta», racconta un vicino di casa, Aldo Angelini, «è stato il sangue lasciato sulle pareti». Quello del padre Gabriele che ha cercato, svegliato dai rumori, di raggiungere il figlio: colpito anche lui, ora ha il naso rotto e un braccio malconcio. Entrambi sono stati trasportati al pronto soccorso. Anche uno dei ladri è stato ferito. Dal berretto e dalle scarpe i carabinieri e la Scientifica sperano di ricavare tracce genetiche. Una volta guadagnata l’uscita, i tre rapinatori si sono dileguati, probabilmente a bordo di una Fiat Stilo grigia, poi ritrovata nelle campagne di Pizzoli e risultata rubata a Benevento.

di Marianna Gianforte - da Il Centro -

 



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