"Noi, cacciatori di onde gravitazionali"

 

 

 



- di Nicola Catenaro - Gli studenti arrivano alla spicciolata. Ci sono Akshat Singhal, 24 anni, e Imran Khan, 25, che pur provenendo rispettivamente da India e Pakistan (Paesi ostili tra loro) sono amici inseparabili. Akshat è innamorato della break dance e ha vinto anche dei premi da ragazzo. «It’s funny, è divertente» dice della sua passione. C’è Gang Wang, 30 anni, lui viene dalla Cina, nel tempo libero ama fotografare gli angoli nascosti della città, gioca a volley nella squadra della scuola. Poi c’è Shubhanshu Tiwari, 26 anni: è indiano e abita nella casa di una coppia di aquilani con cui passa anche il Natale giocando a carte. «I like torrone too much», confessa. C’è infine Lorenzo Aiello, 25 anni, che si divide tra l’astrofisica, il calcetto e il karate. «Sono cintura nera secondo dan» spiega. All’appello mancano Matteo Lorenzini, che ha qualche anno in più di loro e già lavora come ricercatore, e Viviana Fafone, docente universitaria a Tor Vergata. Per il resto sono tutti qui, quelli del team delle onde gravitazionali, al numero 7 di viale Crispi, all’Aquila, dove un tempo c’era l’Isef e a preparare gli aspiranti insegnanti di educazione fisica arrivavano campioni come Pietro Mennea.

Al Gran Sasso Science Institute nato a L’Aquila dopo il terremoto i giovani che hanno lavorato alla scoperta prevista da Einstein
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