Da Confesercenti iniziativa per sostenere turismo zone colpite

 

 

 

L'Abruzzo ha bisogno di solidarietà e aiuto, non di sciacallaggio mediatico. A dirlo è Aigo-Confesercenti che biasima quelli che invitano "a disertare le località sciistiche abruzzesi per recarsi in altre più sicure e certamente più fortunate del Nord". "Non possiamo condannare all'oblio i tanti operatori che vivono di turismo come unica fonte economica - dice il presidente Ingenito - e per questo motivo abbiamo deciso di lanciare una proposta di un soggiorno turistico solidale che coinvolgerà i nostri operatori. Sarà possibile prenotare presso le strutture del Centro Italia che si renderanno disponibili mediante un format che attiveremo su www.ospitalitasolidale.it e su Facebook Ospitalità Solidale".
    "Il turismo - aggiunge - è la voce principale del pil dell'Abruzzo ed è anche la principale leva per poterlo rimettere in piedi: dunque occorre contribuire, prima di tutto offrendo una corretta informazione a chi volesse recarsi in quei luoghi, e assistenza per loro e per gli operatori economici".
    "Quello che certamente non serve - continua - è fare del terrorismo dipingendo l'Abruzzo come una regione a rischio nella sua totalità: non è vero e non è giusto dirlo. A causa di questa distorta informazione sulla situazione emergenziale, non solo le zone colpite ma anche le strutture pur sicure e ben collegate dei territori circostanti stanno subendo disdette. Per questo - conclude Ingenito - auspichiamo che la nostra iniziativa sia seguita da molte altre per contribuire insieme a ridare forza ad una regione in ginocchio".
    "Credo che l'Abruzzo abbia subito e stia subendo tragedie pesantissime - sottolinea - dal terremoto che ha praticamente raso al suolo l'Aquila, alle ultime vicende dell'albergo distrutto e sepolto da una valanga con i suoi ospiti, molti dei quali hanno perso la vita. Cittadini ed imprese hanno bisogno della solidarietà e dell'aiuto del Paese, dalla politica ai cittadini, e certamente non hanno bisogno di chi approfitta della loro condizione di difficoltà per dirottare altrove il turismo, creando ulteriore preoccupazione e panico tra i potenziali turisti".


 



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