VOLPI NEI PARCHI NAZIONALI ABRUZZESI…

 

 

 


L'incontro con la volpe in copertina, è avvenuto in una delle più belle faggete del Parco Nazionale D’Abruzzo.
A realizzare lo scatto il fotografo Pietro Santucci che racconta: "La volpe ci ha seguito perché voleva qualcosa da mangiare. Ma è sbagliatissimo dare del cibo agli animali selvatici. Così non le abbiamo dato niente, ma si è lasciata fotografare lo stesso. Siamo tornati anche il giorno seguente, ed era sempre lì. Sembrava che ci aspettasse".
L’incontro ravvicinato con l’altra volpe, è avvenuto ad Assergi nel Parco Nazionale del Gran Sasso in prossimità della nostra redazione.
Le volpi attratte dalle persone sono numerose, soprattutto nelle zone turistiche (Gran Paradiso in Valle d’Aosta e nella parte piemontese, pinete della Toscana, Gran Sasso d’Abruzzo, Appennino tosco-romagnolo, e tanti altri luoghi ancora). Questi animali si sono abituati alle persone che offrono loro il cibo, ma in questo modo con il tempo perdono quell'istinto selvatico che li porta a temere (giustamente) l'uomo, le strade trafficate, i villaggi e le città, correndo il pericolo di essere investite, di incontri con cani e con persone non disposte a tollerarne la presenza, ecc. Le volpi, poi, abituate a ricevere regolarmente cibo dai turisti, non si dedicano più alla caccia e può trovarsi in difficoltà quando è costretta a farlo di nuovo. Non dimentichiamo inoltre che il cibo elargito dalle persone consiste spesso in avanzi di pane con salume che sono dannosi per la salute di tutti gli animali selvatici, volpi comprese. Spesso ci si fa guidare da un istinto protettivo e non si pensa al fatto che nutrire un selvatico in salute, e quindi in grado di procurarsi il cibo in autonomia, non giova in alcun modo all'animale.

 



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