LA CATENA DEL GRAN SASSO E "LA DORMENTE"...

 

 

 

- Versi di Antonio Cimoroni - Musica di Camillo Berardi -

La catena del Gran Sasso osservata dalla costa della marina abruzzese si configura nel gigantesco e affascinante profilo di una leggiadra fanciulla distesa supina, con il seno turgido, la chioma fluente e il viso dai delicati e dolci lineamenti.


Il formidabile profilo donnesco stagliato verso il cielo domina superbamente una grande porzione della nostra regione, tant’è che il Distretto Rurale “TERRE VESTINE – dalle Saline al Gran Sasso” - formato dai territori dei comuni di Arsita, Bisenti, Castiglione Messer Raimondo, Castilenti, Città Sant’Angelo, Civitella Casanova, Collecorvino, Elice, Farindola, Loreto Aprutino, Montebello di Bertona, Moscufo, Penne, Pianella, Picciano, Montefino e Villa Celiera, ha adottato come proprio logo “La Dormiente cullata dalle acque del mare”, utilizzando gli stessi colori che figurano nello stemma della regione Abruzzo: il bianco, il verde e l’azzurro.

L’immane figura femminile - definita “La Bella Addormentata” o “La Dormiente”, nella fantasia popolare abruzzese, rappresenta Cibele, Maia, Venere, e qualsiasi altra splendida ninfa - ha ispirato liriche e leggende che affondano le radici nella mitologia e nell’ancestrale personificazione delle montagne.


Il suggestivo e magico spettacolo della “Bella Addormentata”, con i colori continuamente cangianti dall’alba al tramonto, e con il variare delle stagioni, ha fatto nascere il canto aquilano “La Dormente” con versi di Antonio Cimoroni e musica di Camillo Berardi.

 



1^ STROFA

All’alba  quandu vedde la Dormente
fermette ju passu subbitu a ll’istante.
‘Na mani ‘nfronte pianu m’appujette
guardennome ‘ncandatu rocce e vette.
‘Sta bbella addormentata deju monte
reposta aju Gran Sassu loc’ammonte
l’ha cuncipita a grazzia Dio potente
gigante e mmaestosa pe’ lla gente.

1° RITORNELLO

Tra ju silenziu ‘nturnu e l’aria pura
è come j’apparesse ‘na figura,
sarrà la Santa Vergine bbeata
a falla remani’  ‘mpietrificata.

2^ STROFA

Da lla montagna spanne rentruciate
bbellezze che d’invernu so’  ‘nnevate.
Pe’  fa’ coraggiu a ju scalatore
da loco sopra ‘nvoca ju Signore.
La chioma sottu ventu spettenata
reluce ‘nfaccia a sole sfilacciata.
A ll’ombra quandu ju celu s’è ‘mbrunitu
j’aspettu  a chi la guarda è cchiù scapitu.

2° RITORNELLO

Lontanu te’  ju sguardu vôtu ‘ncima
a reconta’  le stelle pe’ ju celu,
attecchia  ‘nu richiamu  ‘e lla Majella
compagna d’avventura  j’è sorella.

FINALE

Vurria guardatte ancora ‘n’atra ‘ote
doma’ mmatina prestu a lla stess’ora.
Co’  ‘ss’occhi chiusi tu relassata stai
bbella  ccusci’  non te so’ vista mai!

 

COMMENTI

 

Daya

 
E' un canto meraviglioso, ha la limpida sonorità di quelli alpini. Splendide anche le immagini !

 

 

Alfonsina Campisano

 
Bellissimo e suggestivo:. Fosse solo questa la bellezza dell'Abruzzo, varrebbe la pena di venirlo a visitare Alfonsina Campisano Cancemi

 

 

Nicmagnobono

 
L' Abruzzo è un territorio di rara bellezza e bisogna farlo conoscere nel mondo.Bello il tuo video.

 

 

Vincenzo Coccione

 
Bellissimo questo canto, solo il M° Berardi poteva scrivere questo canto meraviglioso
 
Giuseppe Lalli

Giuseppe Lalli " La dormiente " o " la bella addormentata ".
Che io sappia, a definire con queste immagini il profilo del massiccio del Gran Sasso è stato Gabriele D'Annunzio. Infatti, sia che si guardi dal versante meridionale ( il versante aquilano ) sia che si osservi dal lato teramano, ciò che si staglia all'orizzonte è la massiccia figura di una gigantesca fanciulla sdraiata,...dormiente.
Come dare torto all' " immaginifico " ?
La gigantessa appare protettiva, mentre riposa.
....sssss... non la svegliamo con le nostre opere maldestre.
La nostra montagna non finisce di stupirci.
Un poeta dialettale teramano così si esprimeva ammirando il Corno Grande : "...vela bianca d' n' saccie qual bastment " ( vela bianca di non so quale bastimento ).
Bellissimo...non trovate ?
C'è di che riflettere...



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