I TERREMOTI DELL'ARTE | 7 APRILE 30 GIUGNO | MU.SP.A.C.

 

 

 

Dopo l’anticipazione del 31 marzo con lo spettacolo teatrale IMMOTA MANET, di e con LUIGI GUERRIERI, dal 7 aprile al 30 giugno 2017 il MU.SP.A.C. Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea, con il patrocinio del Comune dell’Aquila, Assessorato alle Politiche Sociali e Culturali, organizza presso la propria sede in Piazza d’Arti, una manifestazione multidisciplinare dal titolo “I TERREMOTI DELL’ARTE”.
Il progetto nasce come riflessione sul tema della distruzione sismica e sul contributo che l’arte può dare come evento propositivo. Si articolerà in diversi appuntamenti che riguarderanno, oltre ad esposizioni d'arte contemporanea, anche rassegne di film e video d'arte, spettacoli teatrali, concerti, performance, coinvolgendo sia artisti di fama internazionale sia giovani talenti presenti sul territorio. In questo senso, l’arte diventa “scultura sociale”, contribuisce allo sviluppo economico del territorio, rivelandosi quindi come un mezzo efficace per analizzare, interpretare, comprendere e modificare la realtà circostante, data la sua capacità di attivare, con la propria ricerca, nuove energie.

 

PROGRAMMA DELLE INIZIATIVE:
7-12 APRILE: “EARTH due parole sul futuro”.
Un progetto nato nell’ambito della “Settimana del Pianeta Terra”.
INAUGURAZIONE: 7 APRILE ORE 18,00

All’inaugurazione, interverranno  la Prof.ssa Silvia Mantini - docente di Storia Moderna dell’Università degli Studi dell'Aquila, il Prof. Franco Fiorillo - docente di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti dell'Aquila, la Prof.ssa Martina Sconci - direttrice artistica del MU.SP.A.C.  e  gli autori, Ornella Ricca e Pietro Spagnoli.

L’installazione nasce per stimolare riflessioni e confronti sui problemi che minacciano il nostro pianeta e sulla speranza di salvarlo.

L’opera è caratterizzata da un insieme di frammenti di ceramica, su ognuno dei quali sono incise due parole: una da ‘esiliare’, da non usare più, l’altra da ‘accogliere’ e quindi da sostenere, per il bene del Pianeta Terra. Prende spunto dagli ostraka, cocci su cui nella Grecia classica gli ateniesi votavano per condannare all’esilio, appunto all’ostracismo, i cittadini ritenuti pericolosi per lo Stato. Le parole da incidere sugli ostraka sono state chieste a studiosi e ricercatori di novanta istituzioni, comprendenti Accademie, Università e Centri di Ricerca di buona parte del mondo.
Le risposte di cinquecentocinquanta studiosi hanno permesso di realizzare altrettanti frammenti di ceramica, su cui sono state incise più di millecento parole, che rappresentano una buona sintesi del pensiero contemporaneo su un tema così significativo. All’iniziativa hanno aderito anche ventuno studiosi delle Università degli Studi dell’Aquila e dell’Università “Gabriele d’Annunzio” Chieti – Pescara. L’opera, creata da Ornella Ricca e Pietro Spagnoli, si presenta come una piazza aperta dove la luce e l’ombra, il pieno e il vuoto, le parole e il silenzio, dialogano in un equilibrio variabile, su un suolo fatto di frammenti, che circondano una scultura raffigurante un uomo - malridotto, consumato - colto in un momento di riflessione e di una forse tardiva presa di coscienza.
L’installazione è itinerante e toccherà varie Città, Musei e Università italiane; è stata già presentata all’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, al Museo di Paleontologia dell’Università della Calabria e, dopo L’Aquila, le prossime tappe saranno Pisa, Torino, Firenze e Venezia.

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8 APRILE ore 21,00

9 APRILE ore 18,00

READING "L’AQUILA NUOVA" di e con Massimo Sconci.
Sinossi: All'Aquila, la poesia finisce sui muri diroccati, i poeti vivono nelle auto, davanti alle macerie delle loro case. Le anziane vestite a lutto si battono il petto piangendo, mentre nulla assomiglia più a com’era prima. Ma, come recitava una vecchia scritta affissa sui muri della città, "se un sogno ha così tanti ostacoli, significa che è quello giusto.
A pochi giorni di distanza dall'ottavo anniversario del terremoto dell'Aquila, l'attore Massimo Sconci porta in scena per la prima volta una lettura teatrale da lui scritta e diretta.
Il capoluogo d'Abruzzo, come l'intera regione, da troppo tempo, e soprattutto negli ultimi mesi, sta vivendo una condizione di durissima crisi. Ma forse, su un palcoscenico, assieme al pubblico, c'è la possibilità di cominciare a immaginare una città diversa, migliore. Di certo non perfetta...ma sicuramente...Nuova!!

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20 – 30 APRILE: "SARAJEVO COLLEZIONE PER L’AQUILA"

Mostra d’arte contemporanea a cura di ANDREJ ĐERKOVIĆ

INAUGURAZIONE: 20 APRILE ore 18,00

La mostra nasce da un’idea dell’artista ANDREJ ĐERKOVIĆ, (fondatore dell’ ARS AEVI Museum of Contemporary Arts Sarajevo Collection), il quale, venticinque anni dopo l’inizio del più lungo assedio nella storia bellica moderna - avvenuto durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina  -nell’intento di creare un collegamento tra l’assedio di Sarajevo (6 aprile 1992) e il terremoto dell’Aquila (6 aprile 2009), decide di coinvolgere sedici artisti, riconosciuti a livello internazionale, per la realizzazione di opere da donare alla città dell’Aquila e in particolare al MU.SP.A.C., primo museo ricostruito dopo il terremoto.
La collezione - composta da ventiquattro lavori tra video, foto, disegni e litografie - nasce dal desiderio di mostrare gratitudine per il generoso aiuto che la popolazione italiana ha dato a Sarajevo durante la guerra ed è composta quasi esclusivamente da lavori di artisti sopravvissuti all'assedio, che rappresentano il panorama della scena artistica contemporanea di Sarajevo.


ANDREJ ĐERKOVIĆ ha fotografato numerosi artisti tra cui Jeff Koons, Marina Abramović, Emmanuelle Beart, David Byrne, Jean-Luc Godard, Isabelle Huppert, Bono Vox, Sinéad O'Connor, Braco Dimitrijević, Catherine Deneuve, Enki Bilal, Alfonso Cuarón, Sebastião Salgado, Yann Arthus-Bertrand, Agnès B.,Christine and the Queens ecc. Ha collaborato con Benetton e Swatch. Nel 2002 ha rappresentato il Museo ARS AEVI alla Biennale Europea di Arti visive in La Spezia. Vincitore del "Certificato di riconoscenza" dell'Agenzia di Informazione degli Stati Uniti (USIA) per le attività culturali realizzate durante l'assedio di Sarajevo. Vive tra Ginevra e Sarajevo.



 



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