La Madonna D'Appari e...I Promessi Sposi

 

 

 

 

- di Giuseppe Lalli -

Di ritorno dal Gran Sasso, mi sono fermato alla Madonna d'Appari.
Ho percorso " a passi tardi e lenti ' il cammino di legno che dal ponte porta fino al piazzale antistante la suggestiva chiesetta. Mi sono seduto in una delle panchine di legno....
Tutto, la chiesa, gli alberi, la pietra bianca mi pareva un gradevole bozzetto. Mi sono sempre rappresentato così, con gli occhi della mente, il convento di Pescarenico, di manzoniana memoria. Alle mie spalle, il ruscello, con il suo gorgoglio, mi ricordava un suono familiare.
Il Raiale ha buona voce, pensavo. Non diversamente dovette apparire l'Adda al fuggiasco Renzo Travaglino.
La facciata della Chiesa e il silenzio inducevano a pensieri di eternità e di pace ( " e mi sovviene l'eterno e le morte stagioni e la presente e viva e il suon di lei " ).
Ero immerso in simili pensieri, quando...ho visto un signore di una certa età che veniva a passo svelto e, arrivato al piazzale della chiesetta, senza fermarsi, si rigirava e proseguiva con pari passo nella direzione dalla quale era venuto. Aveva l'aria di uno che...contava i passi, a testa bassa, come se obbedisse ad una strana aritmetica o ad una...consigliata terapia.
Benedetta modernità!!!
Riusciamo a dare una logica quantitativa anche alla migliore ...qualità della vita.



Condividi

    



Commenta L'Articolo