Adunata Alpini: Treviso passa il testimone a Trento

 

 

 

La presenza di 500.000 persone e tanto affetto hanno caratterizzato la 90° Adunata Nazionale degli Alpini che si è conclusa in Piazza Vittoria con l’Ammainabandiera ed il passaggio della “stecca” da Treviso a Trento, dove la manifestazione si svolgerà il prossimo anno.

Non hanno fatto mancare la loro presenza gli Alpini della "Valle del Raiale", le penne nere di Assergi, Camarda e Paganica, si sono uniti agli  80mila alpini che hanno sfilato per le vie della città, applauditi dai trevigiani assiepati lungo il percorso o affacciati ai balconi imbandierati.

Salutati dal Presidente dell’Ana Sebastiano Favero, dal Presidente della Regione Luca Zaia, dal Sindaco Giovanni Manildo, dal comandante delle Truppe Alpine gen. Federico Bonato e dai vertici della Difesa: il ministro Roberta Pinotti, i generali Claudio Graziano, Danilo Errico e numerose altre autorità del territorio. A Treviso con gli alpini, c’erano anche i rappresentanti del Trentino Alto Adige.

Tantissime le persone che hanno assistito alla sfilata, assiepati lungo le transenne che delineavano il percorso. Una festa per la città, ore di allegria che rimarranno nella memoria dei trevigiani e del territorio che ha accolto questa meravigliosa Adunata.

Tanti gli striscioni in sfilata hanno reso omaggio all’Adunata del Piave, ricordata con il motto “Alpini da Caporetto al Piave per servire l’Italia. Ora come allora”. Su quelli più significativi si leggeva “L’amor di Patria per noi è ancora un valore”, “Gli alpini non hanno confini, aiutano tutti”, “Ieri sul Grappa, oggi qui per il futuro dell’Italia”, “Il Piave mormora e noi lavoriamo in silenzio”, oppure quelli legati al futuro, come “Non ci faremo relegare nei libri di storia”. Non sono slogan, ma valori declinati, sono speranze, sono certezze come quella scritta su uno dei tanti striscioni: “Alpini una volta, alpini sempre”.


 



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