Storie di Emigranti assergesi, dall'America a Fonte Cerreto...

 

 

 

 

Secondo alcune stime sarebbero circa sessanta milioni gli italiani che, nei vari periodi storici, hanno lasciato l'Italia per emigrare verso paesi più ricchi. Andavano verso terre sconosciute alla ricerca di una condizione di vita migliore. Nelle valige mettevano foto, santini, pubblicazioni che gli ricordassero i luoghi e le persone da cui si distaccavano, per lunghi ed estenuanti viaggi. L'ignoranza della lingua e le difficoltà di inserimento nel Paese d'arrivo li costringevano ai mestieri più umili: braccianti, minatori, muratori, per inseguire, col loro duro e caparbio lavoro, il sogno di migliori condizioni di vita.
Tutti i paesi di destinazione degli emigrati italiani offrivano a tanti giovani opportunità che erano loro precluse in Italia. Erano ragazzi che avevano frequentato poco le scuole, partivano con il sogno di poter tornare in Italia. Spesso gli uomini partivano da soli, per cercare di mettere da parte il denaro necessario da mandare alla famiglia in Italia e da risparmiare. Ma nel frattempo la famiglia cresceva, nascevano i figli, e le mogli dovevano crescerli da sole, la mancanza aumentava sempre di più, fino a diventare insopportabile, fino alla decisione di trasferire l’intera famiglia nel paese estero. E così che interi nuclei familiari partivano, emigravano, per non tornare mai più in Italia. I figli dei nostri emigrati si sono sposati nel paese di destinazione, e ora vivono lì, a migliaia di chilometri da casa. Queste persone sono tante, sono diversi, sono lontani, ma hanno tutti una cosa in comune, una gran nostalgia per il nostro paese, che si palesa nei loro occhi, nei loro sguardi e nei loro sorrisi, ogni volta che parlano dell’Italia. A fonte Cerreto abbiamo incontrato alcuni emigranti assergesi, tornati in paese dall’America per una breve vacanza (Angelo, Agata, Antonio e Anna) ascoltiamo le loro impressioni:


 

 



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