“La liberazione di Mussolini”, il successo internazionale di Robert Forczyk sulla storica impresa

“La liberazione di Mussolini”, il successo internazionale di Robert Forczyk sulla storica impresa di liberazione del Duce dalla prigione del Gran Sasso, è il primo titolo della collana BAM, in uscita il 19 aprile 2011 (115 pagg, collana BAM, traduzione di Mauro Pascolat). Immagini inedite per forza evocativa, testimonianze e racconti echeggeranno le convulse vicissitudini di quel 12 settembre 1943: a rendere ancora più emozionante il racconto degli eventi sarà la spettacolare ricostruzione per immagini dell’atterraggio degli alianti a Campo Imperatore, inserita nel saggio.

L’impresa che rese possibile la liberazione di Mussolini dalla sua prigionia sul Gran Sasso fu una delle più drammatiche operazioni compiute da forze speciali nella storia militare. Dopo l’arresto e la deposizione del 25 luglio 1943, il duce era stato trasferito in una località isolata di montagna (raggiungibile solo tramite funivia), il pianoro di Campo Imperatore, in un albergo dove era guardato a vista. Su diretto ordine di Hitler, i tedeschi, guidati dal capitano delle SS Otto Skorzeny, lanciarono un audace assalto per mezzo di alianti, cogliendo di sorpresa le guardie italiane e liberando il prigioniero senza sparare un colpo. Ma quando l’originario piano di fuga dovette essere abbandonato, i tedeschi organizzarono all’ultimo minuto una disperata estrazione aerea per poter fuggire prima di un contrattacco italiano.

Il libro esamina minuziosamente gli eventi di quei mesi, che si conclusero con l’incursione del 12 settembre: il contesto strategico in relazione alla caduta e all’arresto del duce, i labili rapporti fra la Germania e i suoi ormai ex alleati, le ramificazioni politiche dei primi sbarchi angloamericani in Italia; i tentativi degli italiani di allontanare Mussolini da Roma e quelli dei tedeschi, mediante un accurato lavoro di intelligence, di individuare il luogo della sua detenzione; i motivi per cui il Führer riteneva importante, ai fini della guerra, restaurare il regime fascista in Italia.

La pianificazione e l’esecuzione della cosiddetta operazione Eiche (Quercia) viene presentata in ogni dettaglio: la composizione delle squadre d’assalto di Skorzeny, le informazioni disponibili circa il terreno, le condizioni atmosferiche e la consistenza delle forze nemiche, il tutto alla luce dei tempi brevi per l’esecuzione dell’operazione.

In sede di analisi, non si tralascia l’esame delle divergenze all’interno della catena di comando tedesca in Italia, in particolare i contrasti fra Karl Student, comandante dei Fallschirmjäger (paracadutisti), che inizialmente ebbe da Hitler l’incarico di organizzare la missione, e Skorzeny; le polemiche circa il ruolo – in parte misconosciuto – degli uomini del generale tedesco e le azioni di tanti subordinati, spesso passate in secondo piano nelle memorie postbelliche di Skorzeny.



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