L'addio del GSSI ad Adalberto Giazotto

Se ne è andato nella notte tra il 15 e il 16 novembre il grande fisico Adalberto Giazotto, padre dell’antenna VIRGO, il più grande rivelatore di onde gravitazionali mai realizzato in Europa. 

Nato nel 1940 a Genova, Giazotto aveva studiato Fisica nell'Università di Roma La Sapienza, dove si era laureato nel 1954 con una tesi di fisica teorica. Quindi aveva cominciato a lavorare nei Laboratori Nazionali di Frascati dell'Infn con il gruppo di Edoardo Amaldi e Gherardo Stoppini. Dal 1968 al 1973 aveva proseguito la sua attività di ricerca in Gran Bretagna, nell'acceleratore di Daresbury. Poi il rientro in Italia e la collaborazione con il Cern di Ginevra. Negli anni successivi aveva cominciato a interessarsi al problema della rivelazione delle onde gravitazionali: era cominciata così la storia delle ricerche condotte a Pisa che, all'inizio degli anni '90, avevano portato alla costruzione dell’interferometro laser Virgo. Giazotto era stato il primo a considerare la regione delle basse frequenze quella dove andare a cercare le onde gravitazionali. I suoi sforzi avevano determinato le caratteristiche di Virgo, realizzato in Italia da INFN e CNRS francese (Centre National de la Recherche Scientifique), e avevano influenzato anche il lavoro di sviluppo condotto sugli interferometri LIGO negli Stati Uniti. LIGO e Virgo sono stati i protagonisti delle più recenti scoperte che hanno emozionato non solo la comunità scientifica ma anche il grande pubblico.   Così lo ricorda Eugenio Coccia, rettore del GSSI: “Conoscevo Adalberto da circa 35 anni, come collega e amico. Ci ha lasciati un fisico sperimentale e un uomo straordinario, ricco di qualità intellettuali e umane e di interessi culturali diversi, che spaziavano dalla musica ai cristalli, che raramente coincidono in una stessa persona. A lui si deve Virgo, alla sua visione scientifica e grande determinazione si deve l’aumento di sensibilità delle antenne alle frequenze più basse raggiungibili con gli interferometri, una caratteristica chiave per la scoperta delle onde gravitazionali. Perdiamo un grande signore della fisica.” "Sentii parlare di Giazzotto molto prima di entrare in Virgo o di interessarmi dell'astronomia delle onde gravitazionali" - afferma Marica Branchesi, ricercatrice del GSSI - "Quando ancora nessuno credeva possibile la rivelazione di onde gravitazionali, Adalberto aveva già iniziato a parlare della possibilità di fare astronomia multi-messaggera con noi ricercatori. Su questo è stato uno dei pionieri. Senza dubbio un forte sostenitore dell'astronomia multi-messaggera e dell'importanza di far collaborare gli astronomi internazionali su questo tema". Prima di lasciarci, Giazotto ha potuto condividere con i suoi colleghi l’emozione della prima onda gravitazionale, “ascoltata” nel 2015 e annunciata l’11 febbraio 2016. Per la scoperta ha ricevuto l’anno scorso il Premio Fermi, il più importante riconoscimento della Società Italiana di Fisica, insieme a Barry Barish, membro del Comitato Scientifico del GSSI, vincitore quest’anno anche del Premio Nobel.   La vita di Adalberto Giazotto, dedicata alla ricerca e alle idee visionarie, rappresenta il vero valore della scienza, capace di trascinare l’uomo in imprese inimmaginabili come lui stesso disse qualche anno fa: “Virgo è un’impresa unica e doveva compiersi fino in fondo, perché quello era il suo destino. Non poteva essere altrimenti: Virgo era ed è l’esperimento più bello del mondo”.

 

 



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