Cattedrale vecchia di San Massimo a Forcona (Civita di Bagno - L'Aquila)


la vecchia cattedrale di San Massimo, divenuta oggi un sito archeologico. Si trova nella frazione di Bagno nel contado Civita di Bagno - Forcona. Oggi rimane integra l'abside del Duecento con dentellature, le mura perimetrali, le colonne delle tre navate, le quali sono state recuperate nel VII secolo dalla città romana di Amiternum. Inoltre ci sono pervenute anche la torre campanaria quadrata con dentellature sul tetto con copertura lignea a capanna e le rovine del portico gotico interno con arcate a tutto sesto.è stata edificata mille anni fa, tra il 1060 e il 1077 dal vescovo dell'epoca, Raniero (poi fatto santo e oggi patrono di Civita di Bagno) e dedicata a San Massimo, uno di primi martiri cristiani ucciso nel III secolo a Fossa (all'epoca Aveia). Fu utilizzata fino alla metà del XIII secolo quando la sede vescovile fu trasferita all'Aquila nella città appena fondata.
A Civita di Bagno, dell'antica cattedrale sono oggi visibili resti imponenti. Raccontano gli storici locali che nell'Ottocento,«si può dedurre che la chiesa era rettangolare, con l’interno a tre navate ad archi a tutto sesto retti da colonne scanalate; sulla parete sinistra una scala dava accesso a una cripta a tre navate, posta sotto il piano del presbiterio. La facciata esterna, che forse aveva un rosone centrale, presenta resti di una massiccia torre quadrata».Notizie presse dal web ,con i solo intento de valorizare i nostri siti storici e tramandare come testemonianza dei tempi foto e video de Wilma Guetti a Civita di Bagno (AQ) marzo 2018

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 
 
 

L'’antica Civitas Sancti Maximi, così detta perché nella chiesa erano custodite le ossa di San Massimo, è nel luogo in cui un tempo sorgeva la città di Forcona, in prossimità di ciò che resta dell’'antica cattedrale di San Raniero. Forcona, nell'’anno 443 godeva di notevole prestigio infatti era una fiorente città commerciale e agricola, ricca di memorie e centro di convegni religiosi nel tempio. Fu abitata dai Vestini e con il decadere di Aveia, Forcona raccolse tutta l'’importanza che quest'’ultima aveva conservato. Negli ultimi anni del III sec. divenne Diocesi, anche in conseguenza al fatto che i Santi Eusanio, Giustino, Umbrosia vi vennero a predicare la fede e divenne uno dei vescovati più importanti della regione. La parrocchiale, dedicata a San Raniero, era l’'antica cattedrale della diocesi di Forcona intitolata a San Massimo Levita e Martire. La parte più antica è la torre campanaria, unica parte superstite dell’'antica struttura fatta costruire dal vescovo Forconese Gualderico, tra il 967 e il 970 con pietre squadrate e materiale di recupero di antichi edifici romani. Vi sono pietre scolpite con decorazioni geometriche bizantine, preromaniche, come un gruppo di pavoni, e figure di carattere pagano.
In una di queste pietre è scolpita una croce greca proveniente da un edificio esistente prima della costruzione della torre.Della vecchia cattedrale rimangono tre absidi rovinate; solo in quella di sinistra si intravede parte della calotta del tetto e la decorazione con gli archetti romanici sotto la cornice. I muri perimetrali ed i resti della facciata, indicano l'’ampiezza e lo splendore inconfondibile delle basiliche romaniche della fine del secolo XI. Nel 1257, la diocesi da Forcona fu trasferita all'’Aquila con una Bolla di Alessandro IV, ma la chiesa non perse il suo splendore fino al ‘700, poi decadde rapidamente.L'’attuale chiesa risale al 1931 e sorge vicino all’'antica cattedrale. Al suo interno un’'acquasantiera cinquecentesca con delfini attorno al fusto e in sagrestia tre mitrie opere di ricami dei secoli XV e XVIII di scuola abruzzese e napoletana. Sono stati riutilizzati nelle costruzioni rurali di Civita di Bagno molti elementi lapidei della stessa cattedrale di Forcona, notevolmente spogliata dopo il XVI secolo e ridotta a fornire materiale da costruzione. FONTE WEB contriuto e ricerche Wilma G.



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