“BIANCO ROSSO E VERDONE”, LA SCENA PIÙ CELEBRE GIRATA NEL QUARTIERE SAN FRANCESCO DELL’AQUILA

- di Piercesare Stagni * - (da VirtùQuotidiane)

 

 

 

Uno degli inizi più azzeccati della commedia italica degli anni ‘80: tre italiani un po’ particolari si mettono in viaggio mentre da una voce che udiamo dalla radio del camionista “Er Principe” capiamo il perché: “Oggi, domenica 10 giugno, dopo una tranquilla vigilia elettorale, si vota in tutta Italia…”.

Erano questi i titoli di testa del celebre Bianco rosso e Verdone e visto che domani, dopo 37 anni, sarà di nuovo domenica 10 giugno, non vogliamo farci scappare l’occasione fornita da questo curioso anniversario per tornare a parlare di un film amato da generazioni di italiani.

Nel corso degli anni le disavventure del taciturno Pasquale, le facce dell’ingenuo Mimmo e la pignoleria del logorroico Furio sono entrate di diritto a far parte del costume nazionale e anche nei dizionari di italiano con alcune notissime espressioni da loro pronunciate.

Indubbiamente uno dei film simbolo di quella Italia, che aveva sicuramente vizi e difetti che però a confronto con quelli di oggi fanno sorridere, oltre ad evocare un pizzico di nostalgia verso quella genuina ingenuità.

Dopo l’esordio rappresentato da Un sacco bello questo nuovo film poteva rappresentare per Verdone la consacrazione definitiva: l’autore non lasciò niente al caso, addirittura scelse per le tre auto dei protagonisti i colori della bandiera italiana, e per il personaggio di Pasquale si ispirò agli attori “muti” dei film di Tati.

Dovette poi imporsi col burbero produttore, il celebre regista Leone, per avere per il ruolo della nonna di Mimmo la Sora Lella, che aveva purtroppo già allora seri problemi di salute: per fortuna tutto filò liscio, anzi, la presenza dell’arzilla attrice si rivelò essere un autentico punto di forza del film.

In pochi sanno che molte scene di questo particolare road movie, quasi tutte quelle autostradali dei personaggi di Pasquale e Furio, furono realizzate nel tardo autunno del 1980 nel territorio aquilano, utilizzando, grazie ad un permesso speciale, alcuni tratti di una corsia dell’autostrada A24, oggi nota come Autostrada dei Parchi, che all’epoca non era ancora stata aperta al pubblico.

Il direttore della fotografia del film era Luciano Tovoli, che conosceva il nostro territorio perché vi aveva già girato Il deserto dei Tartari di Zurlini, ed inoltre tra la troupe era presente come osservatore anche un giovane Gabriele Lucci, che di lì a poco proprio insieme a Tovoli avrebbe creato il famoso festival “Una città in cinema”.

Diversi furono i punti dell’A24 utilizzati, dalla zona vicino all’uscita di Assergi, dove oggi c’è l’area parcheggio denominata “Gran Sasso”, alla galleria Torrione II, che attraversa la parte superiore del quartiere San Francesco, nella zona a nord dell’Aquila: in particolare in questo tunnel fu messo in scena il famoso incidente nel quale rimangono coinvolti alcuni dei protagonisti, tra cui il camionista interpretato dal noto caratterista Mario Brega, e all’ingresso in galleria è riconoscibile in particolare un palazzo del quartiere, oggi ridipinto diversamente dopo il sisma del 2009, all’inizio di Via Nicola Gualtieri.

Relativamente a queste riprese lo stesso Carlo Verdone ha pubblicato sulla sua pagina Facebook nel 2016 una bella fotografia scattata proprio sul viadotto aquilano, alla fine della lavorazione di quelle scene.

L’immagine, riportata all’epoca anche da Il Messaggero, da AbruzzoWeb e dal sito Assergi Racconta, ritraeva, avvolti già in autunno dalle morse del pungente freddo aquilano, lo stesso Verdone ancora truccato da Furio, Mario Brega, insieme ad Angelo Infanti e ad Anna Sanpiter, l’attrice russa interprete dell’indimenticabile “Magda”, purtroppo recentemente scomparsa.

“Domenica 10 giugno di un anno imprecisato: è giorno di elezioni e Furio, Mimmo e Pasquale partono per raggiungere la loro sede elettorale. Per ognuno di loro, tra piccole manie ed eccessi caratteriali, il viaggio rappresenterà inevitabilmente una forte esperienza catartica, un autentico di punto di non ritorno…”.

Regia: Carlo Verdone
Sceneggiatura: Piero De Bernardi, Leo Benvenuti, Carlo Verdone
Fotografia: Luciano Tovol
Montaggio: Nino Baragli
Musiche: Ennio Morricone
Produzione: Sergio Leone e Medusa, commedia, 110 min. colore
Interpreti: Carlo Verdone, Lella Fabrizi, Mario Brega, Irina Sanpiter, Angelo
Infanti, Milena Vukotic

*critico cinematografico

L’uscita del mio volume Il cinema forte e gentile, dedicato ai film girati nella nostro stupendo Abruzzo, credo possa costituire anche uno stimolo per porre la giusta attenzione verso opere non sempre note che fanno parte di diritto della storia del nostro territorio e che spesso ne hanno fatto conoscere ovunque le bellezze e le tradizioni!

Sfogliando insieme le pagine della pubblicazione, realizzata con la preziosa collaborazione della casa editrice Arkhè, mi soffermerò con i lettori di Virtù Quotidiane sui momenti a mio parere più interessanti, raccontandovi aneddoti e tanti particolari sui luoghi scelti per quei film: mettiamoci quindi in marcia, alla scoperta, come è tradizione delle pagine che ci ospitano, del bello nascosto e dei piccoli segreti anche cinematografici di questa nostra terra meravigliosa…



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