Il 5 luglio 1841: nasce il viaggio organizzato

Fino al 1700, i grandi viaggi intrapresi vedevano principalmente come protagonisti, a partire dal Medioevo, i pellegrini e successivamente, dal 1400 gli esploratori. Viaggiavano molto anche gli scrittori, come per esempio Goethe, il cui Viaggio in Italia (Italienische Reise), pubblicato nel 1817, fu utilizzato dai viaggiatori di molti decenni successivi come una vera e propria guida turistica.

Ma si trattava ancora di viaggiatori d’élite. Ciò che oggi chiamiamo turismo – cioè il viaggio organizzato e di massa – ha invece una data di origine certa ed un inventore ben determinato.

Il successo di questa prima iniziativa fu tale da spingere lo stesso Cook ad organizzare pacchetti e prodotti turistici sempre più articolati, dando inizio all’industria turistica modernamente intesa.

Nel 1845, Cook organizza alcuni viaggi a Liverpool, successivamente in occasione di importanti manifestazioni, come l’Esposizione Universale di Parigi o sui luoghi della Guerra civile americana. Nel 1855, realizza il primo viaggio organizzato attraverso l’Europa, un tour che comprendeva Bruxelles, Colonia, Heidelberg, Baden-Baden, Strasburgo e Parigi. Nel 1868, crea i primi coupon d’hôtel. Nel 1869 è la volta della prima crociera sul Nilo e nel 1872, il primo viaggio intorno al mondo. Nel 1874 crea i traveller’s cheque. Nel 1888, la compagnia ha ormai uffici, oltre 60, in tutto il mondo, (Stati Uniti, Medio Oriente, Australia, etc.) ed emette più di 3.25 milioni di ticket di viaggio. L’impresa turistica Thomas Cook and Son resterà di proprietà della famiglia Cook fino al 1928.

Con l’andare del tempo, però lo spirito e le modalità di viaggio cambiano. Si registra una sempre maggior distanza tra il viaggiatore e la realtà locale, con una riduzione sempre più evidente dei proventi per il territorio. Si introducono percorsi obbligati che non lasciano ai pellegrini alcuna mobilità individuale. Si assiste anche ad un cambiamento della mentalità locale nei confronti del viaggiatore. Inizia così ad accentuarsi la differenza tra i pellegrini tradizionali e i turisti moderni e si pongono le basi per il turismo di massa, standardizzato.




 



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