Marcia della Pace e del Perdono con il Santuario chiuso...

Si è svolta domenica 26 Agosto l’8° Marcia della Pace e del Perdono, un appuntamento importante e suggestivo che unisce due luoghi della spiritualità, legati ai temi della pace e del perdono. Nonostante le minacciose previsioni metereologiche, sono stati numerosi i partecipanti. Alle 6,30 dal parcheggio di Collemaggio “Lorenzo Natali”, sono partiti due pullman, che hanno trasportato i partecipanti al Santuario di San Pietro della Ienca.
Il percorso a piedi si è snodato tra San Pietro della Ienca e la Basilica di Collemaggio, unendo due punti di riferimento della vita di Pietro dal Morrone e Giovanni Paolo II. Il tracciato totale del sentiero lungo 25 km, si sviluppa tra le valli del Vasto e Valle Verde toccando, prima di arrivare all’Aquila, Assergi, Camarda, Paganica e Bazzano.
Molto apprezzato come sempre il primo punto di ristoro ad Assergi allestito dalle associazioni: “Insieme per Assergi” e “Assergi Racconta” nel centro polifunzionale “Marino Scarcia", con la collaborazione di tanti volontari coordinati da Lina Napoleone.
Alla marcia non poteva mancare lo storico Raffaele Alloggia che ci ha rilasciato una breve intervista:

Ha partecipato alla Marcia del Perdono anche Lucilla Giordani, carabiniere forestale, che nei giorni scorsi alla cerimonia di apertura della 724esima Perdonanza celestiniana ha portato la fiaccola del perdono nell'ultimo tratto, insieme a suo marito Marzio Iacobucci, carabiniere del Comando provinciale dell'Aquila, e i loro due figli Marco e Massimo:

Da Assergi la marcia ha proseguito il suo cammino verso Camarda, per una seconda sosta organizzata dalle associazioni: “Insieme per Camarda” e “Il Treo”. Il cammino è ripreso poi verso la Madonna d'Appari a Paganica, dove è stata offerta una spaghettata. Il corteo ha ripreso, poi, il cammino verso la chiesa del cimitero dell'Aquila, la Fontana Luminosa, il corso e piazza Duomo, per giungere alla tappa finale: la basilica di Collemaggio.

Una nota negativa da segnalare, il Santuario di San Pietro della Ienca trovato incredibilmente chiuso e la mancanza di figure istituzionali e religiose sia alla partenza che all’arrivo alla Basilica di Collemaggio.
 



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