L'ex presidente dell'ASI Roberto Battiston ricevuto da Mattarella dopo il licenziamento

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale il fisico Roberto Battiston, revocato dalla presidenza dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) lo scorso 6 novembre con un decreto del ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca, Marco Bussetti.
Una riflessione sull’indipendenza e l’autonomia della ricerca: è stato questo, ha scritto Battiston in un tweet, uno dei temi del colloquio: “ho avuto il piacere di aggiornare il Presidente della Repubblica sullo stato del settore spaziale. E’ stata una importante occasione per una riflessione sull’indipendenza, l’autonomia e l’autorevolezza della ricerca scientifica”.
Dopo il faccia a faccia Battiston ha reso noto di aver aggiornato il Capo dello Stato sul punto nel quale si trova il settore spaziale, al momento della sua uscita dall'Asi di cui, da martedì scorso, non è più presidente.
La revoca dell'incarico ha suscitato molto clamore vista la riconosciuta qualità dello scienziato. Ma la decisione, contestata da ampi settori del mondo politico, sarebbe arrivata dopo una verifica formale sulle modalità in cui la nomina è avvenuta: ovvero il 7 maggio e per iniziativa dell'allora ministro Valeria Fedeli, con un governo operativo solo nell’ordinaria amministrazione. Per la quale invece la realtà e diversa trovando «stupefacente che si adducano inesistenti “vizi di forma” sulla procedura di nomina del professor Battiston invece di assumersi la responsabilità politica di quello che è un vero e proprio licenziamento».
Dalla Consulta dei presidenti degli enti pubblici di ricerca è venuto l’augurio a Roberto Battiston di proseguire nell’impegno da protagonista del mondo scientifico «promuovendo l'eccellenza della scienza, la capacità di innovazione e, più in generale, la cultura del nostro Paese». Secondo indiscrezioni la scelta che ha interessato l’Asi potrebbe annunciare cambiamenti presto anche per gli altri undici enti pubblici di ricerca vigilati dal ministero per l'Istruzione.
Al momento le uniche certezze riguardano i vertici che si avvicinano alla conclusione del loro mandato, che nel 2019 saranno sei, quattro nel 2020 e uno nel 2022. Nel 2019 sarà la volta del presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) Fernando Ferroni, dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) Nichi D'Amico, e inoltre dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (Ogs), Istituto Nazionale di Alta Matematica (Indam), Centro “Enrico Fermi” e Istituto di Studi Germanici. Saranno in uscita nel 2020 il presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) Massimo Inguscio, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) Carlo Doglioni, Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (Inrim) e Area Science Park. Il presidente della Stazione zoologia Anton Dorhn, nominato per la prima volta nel dicembre 2013, è stato confermato nel 2018 e il suo mandato dovrebbe concludersi nel 2022.



 



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