La differenziata cresce, mai inceneritori in Abruzzo

 "Dannosa, inutile e improponibile dal punto di vista ambientale, in Abruzzo, la realizzazione di un termovalorizzatore. In regione è in vigore il nuovo Piano di gestione dei rifiuti, che esclude in modo categorico la costruzione di un inceneritore in virtù dell'aumento della differenziata". Lo afferma il sottosegretario regionale, Mario Mazzocca, illustrando i dati della differenziata, che è arrivata al 62%, con +16% dal 2014 ad oggi. Il Piano elaborato dalla Giunta regionale di Centrosinistra non prevede impianti di termovalorizzazione. Quel provvedimento fu impugnato dal Governo Renzi, proprio "perché non prevedeva inceneritori" e si attende ora il pronunciamento della Corte Costituzionale. Mazzocca, in tal senso, si definisce "fiducioso". Il 4 dicembre incontrerà il ministro dell'Ambiente a Roma. La differenziata, in Abruzzo - ha illustrato il sottosegretario in conferenza stampa - passa dal 55,98% del 2017 al 61,88% del primo semestre 2018. Un ritmo di crescita "esponenziale", secondo Mazzocca, considerato che il dato di partenza era del 46,12%, mentre ora l'obiettivo del 65% entro il 2020 è "a portata di mano e raggiungibile già nel prossimo anno". Oltre la metà dei Comuni abruzzesi, nel 2017, stando ai dati, ha raggiunto o superato la soglia del 65%, mentre quelli con raccolta inferiore al 15%, in quattro anni sono scesi da 60 a 18. Tra i comuni virtuosi con popolazione superiore a 20mila abitanti sono oltre la soglia del 69% Lanciano, Giulianova, Ortona, Roseto e Francavilla. Sotto il 40% invece Pescara, L'Aquila, Sulmona e Montesilvano che accusano un grave ritardo. "Bisogna passare dalla raccolta stradale dei rifiuti al porta a porta - sottolinea Mazzocca - Dove ciò è stato fatto i risultati sono eccellenti, anche in funzione di una maggiore qualità e accuratezza della selezione dei materiali che poi possono essere più facilmente avviati al riciclo". Annunciata, inoltre, una rimodulazione di somme derivanti da economie, che saranno investite nel finanziamento degli impianti di Atri, Bellante, San Vito, Tollo, Orsogna, Capistrello (totale 1,3 milioni di euro), nelle Piattaforme Ecologiche di Avezzano (200mila euro) e Alanno (189.303 euro), negli impianti per il 'Compostaggio di Comunità' (800.000 euro), nei 'Centri di Raccolta EcoBank' (un milione di euro). Sugli ultimi due interventi ci saranno dei bandi finalizzati a favorire la realizzazione di piccoli impianti per l'autocompostaggio, destinati ai centri delle Aree Protette abruzzesi, e per l'installazione, nei pressi di centri commerciali nei Comuni con popolazione superiore ai 20mila abitanti, di attrezzature meccaniche 'EcoBank' alle quali conferire lattine o bottiglie di plastica. Realizzata, poi, una piattaforma informatica, nell'ambito dell'attività del 'Centro del riuso sociale', grazie alla quale i Comuni aderenti avranno uno spazio a disposizione dove i 'donatori' potranno inserire le foto degli oggetti da donare e il comune potrà farli avere alle organizzazioni del terzo settore che ne faranno richiesta.



 



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