Cialente: demolire le case abusive Il sindaco: «Tolleranza zero verso chi non ha i permessi»

(Da Il Centro) - Tolleranza zero per le casette di legno e le abitazioni abusive. Il territorio del comune dell’Aquila verrà passato al setaccio con un aereo fotogrammetrico, in un raggio d’azione di 473 chilometri quadrati. Dal confronto con la fotografia scattata all’indomani del sisma, che localizzava con precisione la mappa degli edifici esistenti, salteranno fuori le strutture abusive. Controlli serrati anche sulle 1.046 casette costruite in base alla delibera 57 del 2009.
 Abbandonate le polemiche sulla titolarità della convocazione delle riunioni sulle casette, il Prefetto dell’Aquila, Giovanna Maria Iurato e il sindaco, Massimo Cialente hanno fatto il punto della situazione, alla presenza delle forze dell’ordine e della Provincia. Un vertice da cui è emersa una linea unanime: «Le abitazioni abusive dovranno sparire» dichiara perentoriamente il sindaco «chi non ha rispettato le norme sarà denunciato alla Procura delle Repubblica. Abbiamo già avuto 80 segnalazioni, ma i casi di abusivismo edilizio sono presumibilmente centinaia».
 A breve partirà una mappatura del territorio comunale grazie all’impiego di un aereo fotogrammetrico che è stato messo a disposizione dalla Regione.
 Contemporaneamente, il Comune avvierà un censimento delle 1.046 abitazioni di fortuna autorizzate dalla delibera consiliare 57, che consentiva di costruire strutture provvisorie, anche su terreni non edificabili e senza progetto, ai proprietari di abitazioni danneggiate dal sisma.
 «In due anni e mezzo la situazione si è modificata» afferma Cialente «chi ha di nuovo l’abitazione agibile deve smontare le casette di legno». Le 1046 strutture provvisorie sono già state cartografate. Risultano, quindi, sulla mappa comunale.
 «Bisognerà vedere quante di queste hanno ancora motivo di esistere» dice Cialente «nei prossimi giorni i cittadini riceveranno una lettera con l’autodichiarazione per attestare l’effettiva necessità delle abitazioni di fortuna». Linea dura anche per gli abusivi, che hanno costruito senza alcun permesso. Potrebbero essere più di tremila le costruzioni sorte un po’ ovunque, senza autorizzazione. «Non abbiamo numeri certi sugli edifici non in regola» prosegue Cialente «ma dal confronto cartografico per gli abusivi non ci sarà scampo. Questa idea di una città senza controllo è assolutamente errata. Esiste una normativa che va rispettata».
 Obiettivo del Comune, che agirà di concerto con la Prefettura e si avvarrà del contributo delle forze dell’ordine per il controllo del territorio, ripristinare pulizia e decoro.
 «E’ inutile parlare di ricostruzione del centro storico» chiarisce Cialente «quando la città si presenta come una baraccopoli. Un’immagine che, se poteva essere tollerata nella fase iniziale dell’emergenza, adesso va modificata radicalmente».
 Nessun problema, invece, per i titolari di abitazioni ancora inagibili, che potranno continuare ad usufruire delle casette realizzate in via provvisoria.




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