CONCLUSA CON SUCCESSO LA VISITA DEI CANADESI DI HAMILTON

CONCLUSA CON SUCCESSO LA VISITA DEI CANADESI DI HAMILTON
L’incontro della delegazione guidata da Joseph Mancinelli con le municipalità di Fagnano e L’Aquila

- di Goffredo Palmerini -

 

 

Una delegazione canadese di Hamilton è stata a L’Aquila nelle giornate del 21 e 22 maggio per osservare i progressi della ricostruzione della città e visitare il Centro Polifunzionale di Camarda e alcuni centri del comune di Fagnano, destinatari di donazioni dopo il terremoto del 2009 dall’Hamilton Organization Philanthropic Enterprises (HOPE). La delegazione era guidata dal dr. Joseph Mancinelli, presidente di HOPE, ente filantropico riconosciuto dallo Stato canadese che ha provveduto a destinare diverse donazioni a Comuni, associazioni, scuole e ospedale San Salvatore, dei centri colpiti dai terremoti del 2009 e del 2016-2017. All’indomani del terremoto dell’Aquila, per iniziativa di Joseph Mancinelli e Angelo Di Ianni, venne costituito ad Hamilton, città di mezzo milione di abitanti a 70 chilometri da Toronto, un Comitato rappresentativo di numerose associazioni per raccogliere fondi da destinare ad aiuti alle popolazioni colpite dal sisma. Alla presidenza del Comitato fu eletto Angelo Di Ianni, figura di spicco della comunità italiana in Canada e membro del Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo (CRAM), mentre all’HOPE, ente che per donazioni filantropiche rilascia ricevute fiscali da poter scaricare dalle tasse, andò Joseph Mancinelli, anch’egli di origine abruzzese, figlio di Henry, emigrato di Fagnano che è stata personalità significativa nel campo del sindacalismo canadese.
Martedì 21 maggio la delegazione composta da Joseph Mancinelli, Riccardo e Cristina Persi, Victoria e Anthony Primerano, Jack Oliveira, Carmine Principato, Marcello Di Giovanni, Luis Camara e Jaime Cortez, si è recata a Camarda in visita al Centro Polifunzionale, per la cui costruzione HOPE contribuì con una donazione unitamente ad altre associazioni abruzzesi nel mondo. Della delegazione avrebbe dovuto far parte anche Angelo Di Ianni, trattenuto ad Hamilton dai postumi di un recente intervento ortopedico. La delegazione è stata accolta da Donato Scipioni, presidente della Onlus “Insieme per Camarda”, che ha illustrato le fasi di costruzione della bella struttura, punto di riferimento per le attività sociali e culturali della comunità locale. Alla fine della visita Scipioni ha donato a Mancinelli la medaglia commemorativa dell'inaugurazione del Centro. La delegazione, poi, è salita alla base della Funivia del Gran Sasso, a Fonte Cerreto, potendo così ammirare la bellezza della montagna più alta dell'Appennino, benché parzialmente coperta da nuvole, e dell'ambiente circostante. Come pure ha potuto apprezzare le specialità della cucina e della gastronomia aquilana, preparate da Maria nel suo accogliente ristorante.

Nel pomeriggio il gruppo canadese ha raggiunto Fagnano Alto. Il primo appuntamento presso la Chiesa di San Sebastiano, nella frazione di Corbellino, restaurata dopo il sisma del 2009 anche grazie ad una donazione di 100mila dollari ricevuta da HOPE e da allora diventata centro culturale importante per la comunità di Fagnano. Ad accogliere la delegazione il sindaco, Francesco D'Amore, che poi ha accompagnato il gruppo canadese in luoghi significativi del territorio. Dapprima visitando a Corbellino il Parco della Memoria, dove una targa ricorda i nomi delle 6 vittime di Fagnano decedute nel terremoto del 6 aprile 2009, quindi in Comune, per un incontro di saluto con l’amministrazione civica, nel corso del quale è stato apprezzato il video commemorativo approntato di Ugo Colista per le celebrazioni del Decennale del terremoto. Il sindaco D’Amore ha quindi consegnato a Joseph Mancinelli una Targa d'argento, in segno di gratitudine verso HOPE e le associazioni che operarono la donazione.

Il gruppo canadese, sotto la guida premurosa del sindaco D'Amore, che ha illustrato le iniziative in progetto per la rinascita di Fagnano, ha raggiunto il vecchio Castello di Fagnano, per il quale l'amministrazione civica ha richiesto un investimento di 11 milioni di euro per riportare a splendore l’antico maniero. Dalla cima del colle, una vera terrazza belvedere, una vista mozzafiato sulla valle subequana, con i suoi splendidi borghi, e sulla catena montuosa del Sirente, verde di boschi. Superba la montagna, imbiancata di neve e illuminata dalla luce del sole al tramonto. Riscendendo a valle, una breve ma significativa sosta nella frazione di Ripa, per ammirare Casa Rosati, residenza gentilizia dell'omonima famiglia che in una porzione del seicentesco immobile ha aperto uno splendido B&B, molto frequentato da turisti di tutto il mondo. Nella bella dimora Federico Rosati ha accompagnato il gruppo negli accoglienti ambienti della struttura, che conservano la suggestione e la storia, negli arredi e nella qualità dei restauri, delle famiglie che l'hanno abitata per quattro secoli. Infine una puntata nella frazione di Campana, per ammirare il Ponte romano sul fiume Aterno, risalente al primo secolo dopo Cristo, che presto verrà restaurato grazie ad un finanziamento di un milione di euro. L'intensa giornata di visita si è conclusa nel suggestivo ritrovo gastronomico "da Pipo", bella struttura di ristoro e ricettiva nella frazione di Corbellino, dove si sono gustati i sapidi sapori della cucina tipica locale, dove un posto di rilievo l'ha il tartufo nero di Fagnano e gli ottimi vini della casa.

Mercoledì mattina, alle 9 in punto, la delegazione si è ritrovata a L’Aquila nei pressi della Fontana Luminosa, ammirandone la scultura di Nicola D'Antino - le due donne che tengono alta una conca da cui sgorga l'acqua a cascata - e da lì, seguendo l'esperta guida che illustrava per brevi cenni la singolare storia della città sin dalla fondazione, ha raggiunto il Castello cinquecentesco, la possente fortezza fatta edificare agli aquilani dopo la rivolta del 1528 dal viceré aragonese Pedro da Toledo, ad reprimendam audaciam aquilanorum. La splendida struttura militare ha molto incuriosito la delegazione, che ha voluto conoscerne i dettagli costruttivi e cosa il Forte ha ospitato fino al 2009. Attualmente in restauro dai danni del terremoto, vi torneranno tra qualche anno tutte le sezioni espositive del Museo Nazionale d'Abruzzo e le attività musicali nell'Auditorium sito in un bastione, come pure sarà riaperto il bastione est con l'imponente scheletro dell'Archidiskodon meridionalis vestinus, un mammut di un milione e mezzo di anni, rinvenuto nel 1954 in una località a 15 chilometri dall'Aquila.

La visita è quindi continuata tra i cantieri della città in ricostruzione, fino a raggiungere piazza del teatro e la Basilica rinascimentale di San Bernardino. La guida ha richiamato la storia della predicazione del santo senese e della riforma del francescanesimo, l'Osservanza, da lui operata nella prima metà del Quattrocento, molto viva in quel tempo a L'Aquila grazie a Bernardino e ai suoi confratelli Giacomo della Marca e Giovanni da Capestrano. All'interno della Basilica, che è stata restaurata dai gravi danni del sisma alla cupola e al campanile, gli ospiti canadesi hanno potuto ammirare il sepolcro scultoreo a Maria Pereyra di Silvestro dell'Aquila, a un lato dell'altare maggiore, e sull'altro la grande tela della Crocifissione del pittore fiammingo Aert Mytens. Stupore e ammirazione, inoltre, guardando il prezioso soffitto cassettone, realizzato dall'ebanista Ferdinando Mosca e dei dipinti di Girolamo Cenatiempo, infine l'imponente mausoleo di marmo dove è conservato il corpo incorrotto di San Bernardino da Siena, che venne per sua ferma volontà a morire all'Aquila il 20 maggio 1444. Il mausoleo, opera di Silvestro dell'Aquila, allievo di Donatello, ha incantato i visitatori canadesi, come pure la pala d'altare in terracotta smaltata nei particolari colori bianco e blu dell'insigne autore Andrea della Robbia, databile 1495-1500. E infine la magnificente facciata della basilica, opera di Cola dell'Amatrice, nei suoi tre ordini d'altezza su colonne doriche, ioniche e corinzie.

Magnifica la fuga dei tetti che oltre la prospettica scalinata risale il colle da via Fortebraccio, in una serie suggestiva di "coste" e sdruccioli fino alla piazza del mercato, una delle piazze più grandi e suggestive d'Italia, dove confluiscono da secoli 13 vie e vi prospettano i palazzi, la Cattedrale di San Massimo e la Chiesa barocca di Santa Maria del Suffragio, con la cupola del Valadier, recentemente riaperta al culto dopo gli arditi lavori di ricostruzione e restauro realizzati anche con un contributo della Repubblica di Francia. La visita è continuata in via Sassa, ammirando il restauro della basilica minore di San Giuseppe Artigiano, dove la delegazione ha potuto apprezzare il monumento funebre al condottiero aquilano Pietro Lalle Camponeschi, scultura cinquecentesca opera di Gualtiero d'Alemagna. Poi i lacerti d'affresco di scuola giottesca riemersi nel corso del recente restauro dai danni del sisma e il ciclo di grandi dipinti d'altare realizzato dall'artista contemporaneo pugliese Giovanni Gasparro. Il gruppo ha poi raggiunto piazza Palazzo, dove è stata illustrata la storia di Palazzo Margherita, sede di rappresentanza del Comune dell’Aquila, attualmente in restauro, dove soggiornò alcuni anni la governatrice Margherita d'Austria, figlia naturale dell'imperatore Carlo V d'Orange. Il palazzo definito delle "cento finestre", progettato da Pico Fonticulano nel 1575, in un angolo ha la Torre civica, dove nella cappella interna è conservata da oltre sette secoli la Bolla della Perdonanza che Celestino V istituì un mese dopo la sua incoronazione papale, avvenuta davanti la basilica di Collemaggio il 29 agosto 1294.

La delegazione ha quindi raggiunto i Quattro Cantoni, dove s'incrociano il cardo e il decumano della città, e il vicino Palazzo Fibbioni, temporaneamente affidato alla Municipalità, dove è stata ricevuta dall'assessore al Turismo e alle Relazioni internazionali, avv. Fabrizia Aquilio. L'assessore ha portato il saluto del sindaco e dell'Amministrazione civica agli ospiti canadesi, con il ringraziamento per le iniziative di vicinanza e solidarietà che HOPE e lo Stato del Canada hanno riservato all'Aquila dopo il terremoto del 2009, particolarmente per i sostegni economici all'Università. L'assessore Aquilio ha annunciato che è intenzione dell'Amministrazione realizzare un ufficio di rappresentanza a L'Aquila da mettere a disposizione del Canada, come pure incentivare rapporti di scambio culturale che consolidino il rapporto della città capoluogo d'Abruzzo con la grande Nazione nordamericana, dove vivono centinaia di migliaia di abruzzesi. Joseph Mancinelli, a sua volta, ha ringraziato l'assessore Aquilio per la calorosa accoglienza e ha espresso l'ammirazione per l'avanzamento dei lavori e la qualità della ricostruzione della città. Ha pure ricordato come immediatamente le comunità abruzzesi in Canada si attivarono in soccorso dei centri colpiti dal sisma del 6 aprile 2009, ma anche per quelli più recenti del 2016 e 2017 che hanno colpito il Lazio, l'Umbria, le Marche e ancora l'Abruzzo. Giova ricordare, infatti, che HOPE - il cui Consiglio di Amministrazione è costituito da Angelo Di Ianni, Ben De Rubeis e Anthony Cipolla - sotto la presidenza Mancinelli dispose, nell’ottobre 2011, una donazione di 300mila dollari per il Centro trasfusionale dell’Ospedale San Salvatore, che fu consegnata nel corso di un incontro con il direttore generale Giancarlo Silveri, e una donazione di 100mila dollari per il Comune di Fagnano Alto. Per i centri colpiti dai terremoti di agosto ed ottobre 2016 e gennaio 2017 la HOPE è stata molto presente ed operativa, destinando aiuti ad Acquasanta Terme, Arquata del Tronto, Montefortino, Force, nelle Marche, e in Abruzzo a Campotosto e Barete, per un importo complessivo di 280mila dollari.

Dopo l'incontro di saluto con la Municipalità aquilana la delegazione ha concluso la visita in bellezza, visitando la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, una delle più splendide architetture romanico-gotiche del nostro Paese, con una facciata che incanta con i suoi disegni in pietra bianca e rosa, con i suoi preziosi portali e gli splendidi rosoni. Chi scrive ha narrato agli ospiti canadesi la vicenda storica, umana e spirituale di Pietro del Morrone, incoronato papa con il nome Celestino V proprio qui all'Aquila. Arrivò in città il 27 luglio 1294 da Sulmona, dopo aver ricevuto notizia della sua elezione al soglio pontificio avvenuta nel Conclave di Perugia il 5 luglio, con un lungo corteo di fedeli che già vedevano in lui la santità, scortato da due re, Carlo II d'Angiò e Carlo Martello. Un mese dopo l'incoronazione, davanti ad una folla immensa, duecentomila secondo le cronache dell'epoca, nel giorno della festa che ricorda la decollazione di San Giovanni Battista. In quel giorno l'annuncio della concessione della Perdonanza, il primo Giubileo della cristianità, con la concessione dell'indulgenza plenaria per chiunque ogni anno fosse entrato in basilica, sinceramente pentito e confessato.

L'ingresso dei canadesi nella basilica è stato per loro commovente, per la bellezza e la maestosità del tempio, nelle sue ardite architetture gotiche e nell'incanto dei disegni cangianti del suo pavimento bianco e rosa. La delegazione si è raccolta intorno al corpo di San Pietro Celestino, custodito nel prezioso mausoleo scolpito da Girolamo da Vicenza, ascoltando dalla guida come quelle spoglie mortali giunsero proditoriamente a L'Aquila, trafugate dai monaci celestini da una chiesa di Ferentino, dove il papa santo, primo pontefice che aveva rinunciato al papato tornando umile monaco, era stato sepolto dopo la morte nel Castello di Fumone, avvenuta il 19 maggio 1296. Infine ancora una sosta davanti alla Porta Santa, che ogni anno si apre con una solenne cerimonia dai Vespri del 28 a quelli del 29 agosto, per ottenere l'indulgenza della Perdonanza. Ed è qui che le due giornate aquilane dei canadesi di Hamilton si concludono, nel forte richiamo del messaggio universale di riconciliazioni, di perdono e di pace che dall'Aquila Celestino V affidò all'umanità.



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