Oggi a L'Aquila cerimonia di premiazione di cavalieri, ufficiali ed eredi di deportati

alle 10,30, alla Villa comunale, manifestazione celebrativa in occasione del 73° anniversario della proclamazione della Repubblica. «La cerimonia», fanno sapere dalla prefettura, «attraverso la quale si intende rinnovare la fedeltà alla Costituzione e ai valori sui quali è fondata la nostra convivenza civile, prevede: l'Alzabandiera, l'esecuzione dell'Inno nazionale, l'Onore ai Caduti, la deposizione di una corona al Monumento ai Caduti, un minuto di silenzio e di raccoglimento, la lettura da parte di uno studente di una riflessione sul significato della ricorrenza, la lettura dei messaggi del ministro della Difesa e del presidente della Repubblica e la lettura della "Preghiera per i Caduti". A seguire, consegna di medaglie d'onore concesse a cittadini deportati e internati nei lager nazisti e dei diplomi agli insigniti delle onorificenze dell'ordine "Al Merito della Repubblica Italiana".

I PREMIATI. Ufficiali:

Raffaele Adiutori (Gdf), Armando Coccia (Gdf), Paolo Passalacqua (Gdf), Daniele Urbani (Gdf), Flavio Urbani (Gdf), Malgari Trematerra (prefettura), Raffaele Conte (aeronautica, in servizio alla presidenza del Consiglio), Antonio Servedio (carabinieri). Cavalieri: Francesco Menchinelli (Gdf), Maurizio Berretta (vigili del fuoco), Daniele Centi (vigili del fuoco), Antonio Renzi (vigili del fuoco), Domenico Soccorsi (polizia), Mario Ciccarella (ministero della Difesa), Massimo Iacobucci (esercito), Sante Benedetti (carabinieri), Felice Donati (polizia), Roberto Flati (carabinieri), Angelo Giusti (polizia), Antonio Mara (polizia), Pietro Piccirilli (esercito), Bruno Tarantini (carabinieri), Domenico Ventresca (Gdf), Gabriele Cofini (ministero della Difesa), Giampiero Nicchi (Gdf).ALLA MEMORIA. Medaglie d'onore alla memoria di Emidio Balassone di Sulmona; Giacinto Corradi di San Vincenzo Valle Roveto, Armando Stesi di Magliano de' Marsi, tutti internati in Germania; Vincenzo Del Re dell'Aquila, internato nei Balcani; Nicola Antonio Liberatore di Pratola Peligna, internato in Austria.

 



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