Assergi, dalla stalla dei fratelli Napoleone, il Rifugio Gran Sasso a Fonte Annorsi

Fino a qualche anno fa era la stalla di diversi eredi della dinastia dei “Napoleone” di Assergi, grazie ad una sapiente ristrutturazione che, pur nel rispetto del contesto, si è avvalsa delle più recenti tecnologie come ad esempio l’impianto termico a pavimento o la struttura ventilata del tetto, è diventato il: “Rifugio del Gran Sasso”, un vero paradiso per gli amanti della solitudine, immerso nella tranquillità della natura. Si trova in prossimità di Fonte Cerreto, a pochi metri dalla Fonte Annorsi, adiacente a un gruppo di casette stagionali del villaggio dei pastori di Assergi, denominato in dialetto assergese monte retonne (Monte Rotondo). Tale designazione si può spiegare col fatto che le casette sono situate in una conca prativa, circondata ad ovest dalla località “Coccia”, e ad est dal crinale di “Colle Finavera”, che fa parte della mole di Monte Cristo.
Da segnalare lo stato di abbandono e di degrado dei tavoli e delle panche posizionate dal Parco Nazionale del Gran Sasso, nel piazzale di “Fonte Annorsi”. Molto esplicativa in proposito il post su facebook postato con tanto di foto da Paola Cafaggi:
“L’incuria, gli umani, le mucche, gli enti preposti. Le responsablità sono ovunque. In questo piccolo angolo di paradiso, dove un privato con grande impegno ha anche costruito un graziosissimo b&b, questo è lo spettacolo che si offre. Quel malinconico appello che qualcuno ha lasciato sull’unico e traballante tavolo rimasto, rimarrà ovviamente inascoltato. Io non mi stancheró di denunciarlo”

IL COMMENTO DI GIUSEPPE LALLI SU FACEBOOK

  • Giuseppe Lalli "Questa situazione di incuria e di abbandono di una tra le località più suggestive del nostro territorio pedemontano, un angolo fiabesco, è semplicemente inaccettabile. Mi chiedo che cosa si aspetta a denunciare questa situazione in sede di consiglio comunale. La stessa amministrazione per i beni di uso civico, a nome della cittadinanza, richiami i responsabili della manutenzione al loro dovere. Evidentemente la tutela dell'ambiente e la valorizzazione delle bellezze paesaggistiche, vale a dire ciò che costituisce la condizione preliminare di un turismo che si svolga dal 1 gennaio al 31 dicembre, non è nelle corde della politica locale. La demagogia, evidentemente, preferisce esercitarsi su scenari avveniristici di dubbia efficacia e di improbabile realizzazione.
    Nel caso specifico, chi è preposto alla manutenzione faccia il proprio dovere, quello per cui è pagato da tutti noi che paghiamo le tasse".

 



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