Viaggio nella microstoria del paese più bello del mondo

- di Sante Acitelli -

 


Segiutemi con un po di immaginazione, lasciatevi andare alla fantasia e pensate di tornare indietro di mille anni. Andiamo a scoprire una casa del medioevo! Entreremo dalla Porta del Colle (la porta della montagna, la porta dei campi e delle vigne), era più o meno come la vedete in foto, certo senza asfalto e con un bel portone resistente; all'interno non vedrete la case come sono oggi a due o piu piani ma ad un solo piano (gli altri piani saranno sopraelevazioni costruite nei secoli successivi), tutte case ad un solo piano come quella in foto! ( da notare l'arco antico con la pietra di volta che reggeva il tutto). Erano solo case e non c'erano le stalle perchè nel paese più bello del mondo le stalle ( le pagliare) e quindi gli animali dovevano stare fuori, tanto era considerato il decoro da cui il motto del paese "ASSERICI DECUS" (il Decoro di Assergi anche se dopo 10 anni di terremoto di decoro ne è rimasto ben poco). Entriamo nella casa, un'unica stanza dove si mangiava e si dormiva, troveremo la fornacella per scaldare il cibo sopra un piccolo fuoco, non la cucina maiolicata, quella verrà secoli e secoli dopo, ma a destra della foto vedrete un recipiente (oggi usato per far cuocere il vino) che serviva per raccogliere l'acqua piovana ed avere così un riserva in casa, Questa era la casa ma, scendendo le scale si arriverà in una grotta (non una cantina) scavata nella roccia come dispensa per il grano, le patate, la legna e quanto poteva servira alla sopravvivenza perchè di sopravvivenza si parlava non di vita. Chiudo con un aforisma (credo si dica così): la sopravvivenza di quella gente vissuta mille anni fa, ha permesso la nostra esistenza, la nostra vita! Perchè ce la dobbiamo rovinare? Se proprio vogliamo farci del male almeno portiamo rispetto per coloro che ce l'hanno donata? e che cazzo......

Gentilissimo Sante Acitelli

 Commenti:

"Grazie per il suo articolo sulla secolare casa di Assergi. E` meraviglioso, commuove e onora i nostri antenati che in poco anche loro sapevano vivere e sopravvivere; ma mi dica, non aveva un piu` ossequioso motto per concluderlo? Ma………cio` nonostante continuero` a leggerlo e farlo leggere. Ossequi."
Eugenia Vitocco, USA
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