Luca Capannolo ordinato diacono

Una cerimonia emozionante, intrisa di pathos, di amore, di gioia, per l’ordinazione diaconale di Luca Capannolo, con la partecipazione di numerosissimi sacerdoti guidati dal cardinale Petrocchi, dall'emerito Molinari e dal nunzio apostolico Antonini. Il Cardinale nell'omelia ha ricordato i doveri del diacono e gli ha ricordato i compiti della sua missione.
Alla cerimonia hanno  partecipato i fedeli delle parrocchie di Arischia, Santa Rita in L’Aquila, Pizzoli, il clero diocesano, i Superiori del Seminario regionale e la sua famiglia composta da papà Franco, mamma Angela, zia Fausta e il fratello Berardino.
Luca Capannolo è nato a L’Aquila l’8 Agosto 1983 ed è sempre vissuto ad Arischia, suo paese di origine alle porte dell’Aquila.
Dottore in Lettere e baccalaureato sia in Scienze Religiose che in Teologia, ha seguito il percorso formativo in vista dell’ordinazione presbiterale nel Seminario Regionale Abruzzese–Molisano di Chieti “S. Pio X”.
Parlando della sua vocazione, Luca ha detto che un’esperienza determinante è stata quella del sisma del 2009 che ha distrutto il Capoluogo d’Abruzzo. “Il terremoto – ha dichiarato – è stata un’esperienza molto forte e decisiva per riscoprire la mia vocazione: in quei giorni ho riscoperto la preziosità della vita e la necessità di essere vissuta pienamente, secondo la propria vocazione. E così, aiutato da alcuni sacerdoti della nostra diocesi, ho iniziato un cammino di discernimento che poi mi ha portato in seminario”.
Durante gli anni di seminario ha svolto il suo ministero pastorale prima nella parrocchia di Pizzoli e, fino ad oggi, nella parrocchia di S. Rita in L’Aquila sotto la guida del Parroco e Vicario generale dell’Arcidiocesi, Mons. Alfredo Cantalini.
“Per me essere ordinato diacono – ha dichiarato – è innanzitutto un dono, un regalo prezioso che il Signore mi ha fatto. La gioia di questo dono voglio che sia condivisa con gli altri, attraverso il servizio a Dio, alla Chiesa e al prossimo. Non c’è diaconato senza servizio. Spero che il mio diaconato – ha concluso il seminarista Capannolo – possa crescere sempre più nell’ascolto del prossimo e nell’accoglienza di quanti il Buon Dio vorrà pormi davanti.

 



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