La nostra storia - Fonte Pantani nella Piana di Fugno di Filetto

- di Giovanni Altobelli -

 

 

Fonte pantani, così chiamati dagli antichi abitanti di Filetto, si trova all’imbocco della “Piana di Fugno”
a mt. 1382 s.l.m. Il nome “Pantani”, le deriva dall’essere posizionata nei pressi di un terreno spesso inondato di acqua bassa e stagnante, con diverso fango melmoso, a mo’ di palude. Lo specchio d’acqua, grande come un laghetto, si trova a “Capo Fugno”. Secondo quanto riferito dai vecchi del paese, fonte pantani fu costruita intorno al 1920, all’indomani della prima guerra mondiale, con il contributo del Comune di Camarda. All’epoca, a Filetto era Sindaco “Antonio Cupillari” detto “Antonaccio”, il quale realizzò “Fonte Pantani” con l’aiuto di altri filettesi, fra cui si ricordano l’allevatore Antonio Palumbo e due mastri muratori Grisante Zinobile e Giuseppe Scarsella. La fontana fu alimentata grazie ad una condotta di circa 300 mt, che partiva da “Capo Fugno”. Venne realizzata in cemento, con grande maestria, con una lunghezza di 16 mt e vi potevano abbeverare sia pecore che mucche. Fu di grande sollievo per i piccoli allevatori dell’epoca. Anzi, fu l’avverarsi di un grande sogno per quei poveri filettesi, nati dopo la metà dell’800, che videro realizzarsi anche la speranza che se ne sarebbero servite le future generazioni, usufruendone sia per gli animali che per i pic nic, che venivano solitamente fatti durante l’estate fino ai primi anni 90 del secolo scorso. Per 70 anni questa fontana ha avuto un ruolo di primo piano per l’abbeveraggio degli animali e la soddisfazione della sete dell’uomo. Nel passato fonte Pantani è stato un luogo di incontro e transito di tutti gli allevatori filettesi e quelli provenienti dalla pianura: (Paganica, Onna e San Gregorio) nelle loro attività agro-zootecniche per l’alpeggio per Campo Imperatore.  Il Comune dell’Aquila-Settore-Ambiente,  decise dopo gli anni 90 di ristrutturarla con uno stanziamento di 12 milioni di lire, equivalenti a circa 6.000,00 Euro. Poiché i lavori tardavano ad iniziare, nell’autunno del 1994 alcune “mani anonime”,  ruppero la parte più bella della fontana dove sgorgava l’acqua dalla cannella. Si ipotizza che una o più persone “ignoranti o ubriachi”, nottetempo, danneggiarono per sempre l’antica fontana, con mazzette di ferro o altro…  Nella primavera del 1998 fu dato incarico ad una ditta di demolire la vecchia fontana e ricostruirla una nuova qualche metro più sotto. Ad oggi non è chiaro se la richiesta provenisse dal Comune dell’Aquila o da non meglio identificati cittadini filettesi. La nuova fontana costruita più piccola, a quota inferiore, meno bella di quella originale della precedente “sembrava un monumento alla montagna”. Dopo qualche anno l’Ente Parco la fece rivestire in pietra…Osservazioni. Questa piccola storia sa dell’incredibile, a volte con il denaro pubblico si pensa di migliorare qualcosa, invece avviene il contrario quando le cose non vanno come di dovere e vengono  peggiorate.  Quasi uno spreco….La prima cosa da affrontare all’epoca, bisognava che il perimetro della sorgente di Capo Fugno, doveva essere recintato e sistemato il fondo con ghiaione. Inoltre, bisognava risistemare bene il pozzetto di presa d’acqua. Premesso che negli ultimi tempi si sono abbassate le falde acquifere, la vecchia fontana non doveva essere abbattuta, anzi poteva rimanere per essere servita come recipiente d’acqua trasportata dal paese per animali: “pecore e mucche”. Purtroppo non è la prima volta che le pubbliche fontane vengono danneggiate dalla mano dell’uomo, sembra che ognuno ha diritto di fare quello vuole su un bene della comunità. Oggi gli enti preposti non fanno nulla per aiutare i piccoli allevatori  per sopperire la sete dei loro animali…

             Foto della collezione fotografica storica di Giovanni Altobelli.

 



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