Sconcerto e dolore nella comunità di Arischia per la scomparsa di Tiberio Giorgi

Sconcerto e dolore nella comunità di Arischia per la scomparsa di Tiberio Giorgi, il 22enne investito da un'auto martedì sera morto all'ospedale San Salvatore dove era stato ricoverato in condizioni disperate. A nulla sono valsi i tentativi dei medici del reparto di Rianimazione di strapparlo alla morte provocata dal gravissimo trauma cranico riportato nell'incidente. Tiberio nel tardo pomeriggio di martedì era uscito di casa per fare la sua solita corsa a piedi tra i sentieri della frazione. La Procura della Repubblica dell’Aquila ha disposto l’autopsia sul corpo del giovane, oggi nella sede della procura è in programma un summit alla presenza di legali e familiari per l’affidamento degli incarichi ai vari periti, sia in merito all’esame autoptico, sia per la ricostruzione della dinamica dell’incidente.
Il 50enne M.D.G. che era alla guida di un'Alfa 156, ha raccontato di non aver potuto fare nulla essendosi trovato all’improvviso il giovane sulla sua auto.
Non è stato incriminato dalla Procura della repubblica dell’Aquila per omicidio stradale e quindi arrestato perché le indagini avrebbero dimostrato elementi a sua discolpa: è stato infatti trovato negativo sia al test anti droga sia sul tasso alcolemico, inoltre dall’esame delle telefonate è emerso che non era al telefono e che ha usato il cellulare per dare l’allarme chiamando il 118.
"È una tragedia vera, il mio assistito che è in stato di choc, si unisce al cordoglio della famiglia per la immane e tristissima perdita, alla quale pur tuttavia lui non ha minimamente contribuito stante la dinamica dell’incidente", spiega l’avvocato Maurizio Dionisio, legale dell’indagato.
La tragedia ha destato dolore e commozione nella comunità aquilana, dove il 22enne era molto conosciuto: era studente di Medicina all’università dell’Aquila ed era uno sportivo iscritto nell’Atletica L’Aquila, oltre che appassionato di ciclismo.
Secondo una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri, il 50enne si sarebbe trovato all’improvviso il ragazzo precipitare sul parabrezza senza nessuna possibilità di evitarlo: l’auto avrebbe agganciato la gamba sinistra, nell’impatto le ferite più gravi sarebbero state alla testa.
La famiglia del giovane scomparso è rappresentata dagli avvocati Iole Maggitti e Angela Campitelli.

 



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