Delusione a Roma per gli Sfollati Aquilani

 Striscioni di protesta sono stati portati in piazza Montecitorio, con la rabbia di chi vede avvicinarsi inesorabile una ingiustizia parlamentare. La maggioranza fa quadrato sul decreto Abruzzo, emendamenti ignorati, il centrodestra va avanti col testo così com’è. «Fidatevi di noi, eppoi c’è sempre la Finanziaria».

  Con caschetti gialli e striscioni colorati e tanta fiducia era iniziata la giornata nella capitale. Al mattino si canta: «Senza casa, senza paura». Ma a sera il coro diventa un altro: «Gli sfollati vi aspettano al G8». Tutti seduti sotto palazzo Grazioli, residenza del premier, i manifestanti promettono ancora battaglia. Il responso del voto alla Camera, che non si esaurisce in un giorno (mancano 70 votazioni sugli emendamenti, dopodiché si passa agli ordini del giorno e alla votazione finale sul testo) suona come uno schiaffo alle ragioni degli sfollati. Il decreto per la ricostruzione non cambia. L’unica concessione, per intercessione del presidente Gianfranco Fini, è il mancato ricorso alla fiducia. Per il resto, cadono tutte le istanze e il testo, così come è passato al Senato, si avvia a incassare il secondo si.


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