Alpini sulle cime del Gran Sasso

Si e’ concluso oggi, dopo due settimane, il “modulo movimento montano” del Nono reggimento alpini sulle cime del Gran Sasso d’Italia. Gli alpini abruzzesi al termine di un ciclo addestrativo propedeutico, hanno percorso 123 chilometri in montagna scavalcando i versanti teramano e aquilano del massiccio appenninico. Nei 15 giorni di attivita’ gli alpini si sono imbattuti nelle prime nevi della stagione, potendo cosi’ saggiare i nuovi equipaggiamenti in dotazione alle Truppe Alpine. Colle delle Monache, Monte Corvo, il Picco dei Caprai, il Corno Piccolo, Vado di Corno sono le vette piu’ rappresentative raggiunte, da sempre paradiso degli alpinisti . Su ognuna di esse, gli alpini hanno attivato artifizi fumogeni con i colori del tricolore italiano e recitato la preghiera dell’Alpino. L’ascensione sul Corno Grande a 2.912 metri per la “via normale” ha rappresentato la fase conclusiva dell’addestramento e ha visto il comandante della brigata alpina Taurinense, generale Francesco Paolo Figliuolo, condividere le fatiche della montagna con i propri alpini. Soddisfatto il colonnello Riccardo Cristoni, comandante della storica unita’ con sede a L’Aquila che, parlando agli uomini e alle donne del reggimento a conclusione del modulo, ha sottolineato “l’impegno sul territorio dove viviamo e da cui proviene la meta’ degli alpini del reparto” e che queste attivita’ servono anche a “gratificare e rafforzare il legame tra territori montani e il reggimento”. Difatti, negli ultimi anni gli alpini abruzzesi hanno operato sia in missioni all’estero come per esempio in Afghanistan, sia in patria a sostegno delle popolazioni colpite da calamita’ naturali.



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