Approvato il Decreto Abruzzo

Mentre la terra continua a tremare, e ancora si contano i danni dell’ultima scossa, arriva il sì definitivo della Camera al decreto legge che contiene le misure per la ricostruzione dell'Abruzzo dopo il terremoto. I voti a favore sono stati 261, 226 quelli contrari, nove le astensioni. L'opposizione ha votato compatta contro il provvedimento, pur con qualche astensione. Non sono previste nuove verifiche nelle abitazioni dopo la scossa di ieri sera che ha fatto piombare nuovamente la gente nel panico. Lo ha detto il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, dopo un rapido consulto con gli esperti. Secondo il primo cittadino, a nuovi controlli si penserebbe con una scossa al di sopra del quinto grado. Anche Bertolaso ha confermato che, pur essendo caduti calcinacci, dalle ispezioni dei Vigili del fuoco non è emersa "una situazione più grave di quella registrata dopo il terremoto del 6 aprile".

La scossa registrata ieri sera nell'aquilano è stata nettamente inferiore, in termini di energia liberata, di almeno 40 volte rispetto a quella registrata il 6 aprile scorso (5.8) . Lo precisa il direttore dell'Istituto di geofisica e vulcanologia (Ingv) Enzo Boschi. "La scossa - ha detto Boschi - anche se profonda ( circa 14 chilometri nel sottosuolo), è stata avvertita molto bene dalla popolazione ma rientra nel quadro dell'evoluzione del sisma che avevamo detto, avrebbe avuto code di 4-5 mesi; tale profondità dovrebbe aver limitato gli effetti negativi".
Quest'ultimo evento, dunque - ha aggiunto Boschi - non modifica il quadro complessivo del sistema e non credo ci siano stati ulteriori crolli; quello che ha resistito alla prima scossa dovrebbe aver resistito anche a questa". 'Ma il problema - ha concluso il direttore dell'Invg - ha conseguenze di tipo psicologico sulla popolazione perché le continue scosse creano paura e scoraggiamento".
Le ultime scosse hanno fatto tornare la paura delle abitazioni, e anche quelli che erano rientrati nelle case, sono tornati a dormire nelle automobili o nelle tende per chi ancora ne può disporre.



Condividi

    



Commenta L'Articolo