I CUPILLARI DI FILETTO DELL’AQUILA NELLA STORIA

- di Giovanni Altobelli -

 

(Premessa).  Il cognome “Cupillari” non è molto conosciuto, esistono appena 180 persone con questo cognome per il mondo. Si trovano: in America, Canada, Australia, Belgio, Francia e Italia. Questo cognome dei “Cupillari” si è formato a Filetto dell’Aquila. Fatte le mie modeste ricerche il cognome “Cupillari” sembra che verso la fine del 1600, durante la dominazione Spagnola, un soldato spagnolo è rimasto nel nostro paese. Lo conferma Don Demetrio Gianfrancesco nella sua ricerca fatta presso l’archivio parrocchiale, recita così: “Il cognome Cupillari è di origine spagnola: il 20 dicembre del 1683 fu battezzato Giovanni Battista Tommaso figlio di Giovanni Gaspare Cupillaro “abitante Ispania” e Anna Maria Facchinei; don Tommasso de Cecchis aveva unito in matrimonio “d. Ioem Gasparem de Cupillar Ispanum…con Anna Maria de Facchineis” l’1/3/1683” dove anche questa famiglia era di origini spagnole.  Aggiungo che secondo una ricerca fatta dai “mormoni” in America, i “Cupillari” provengono dal sud della Spagna e precisamente dalla città di Siviglia. Dapprima il cognome era “De Cupillari poi diventato Cappillari” e successivamente italianizzato è diventato “Cupillari”.  Pare che i “mormoni” abbiano scoperto che questi “Cupillari” in Spagna erano degli abili costruttori di cappelle di castelli e camini.   Quindi l’esatto impianto di questo cognome è stato proprio Filetto, poi nel 900 sono avvenute le varie diramazione all’estero, mentre altri sono rimasti a L’Aquila, Roma e Porto San Giorgio nelle Marche.  I capostipiti dei “Cupillari” dall’inizio dell’800 sono quasi quattro ma riconducibili al primo dei “Cupillari” della metà del 500.  Cerco di raccontare di uno e forse dei più importanti capostipiti di questo cognome. Parliamo di Francesco Cupillari nato il 7/1/1834 bracciante abitante in Via Fossone, da giovane sposa la giovane filettese filatrice Marianna Battistella nata il 15/2/1832 da questo matrimonio nascono diversi figli: Luigi, Antonio, Angelo, Biagio, Benedetto e Liberata. Due di questi figli muoiono in giovane età: Luigi appena ventenne viene trovato morto dalla Polizia di Stato l’anno 1882 lungo il Tevere a Roma, mentre Biagio muore da giovane durante una invernata a Filetto, mentre ballava con altri amici nel “Rottone di Zicca” o Zecca al centro del paese in Via Cesa, sbattendo la testa a una roccia. Parliamo ora di Angelo Cupillari nasce il 12/1/1866 altro figlio di Francesco da giovane sposa la giovane filatrice Domenica Marcocci e da questo matrimonio nascono due figli: Antonio nasce il 19/3/1895 veniva chiamato in paese “Antonio ucecato” in quanto era rimasto ferito agli occhi durante la Prima Guerra Mondiale e Giuseppina la sorella nasce il 27/5/1897. Ora parliamo di Antonio del 1895,  appena finita la Prima Guerra Mondiale verso il 1919 si unisce in matrimonio con una certa Antonina Isolini detta “l’africana” di N.N. nata il 23/5/1897 poiché presa alla ruota da bambina da un personaggio di Filetto soprannominato “Strina” di un altro ramo dei Cupillari, il quale adotta anche  un altro bambino alla ruota di nome Luciano Moro nato nel 1875 che da grande sposerà Liberata Cupillari figlia del primo Francesco. Proseguendo l’unione del nostro Antonio con Antonina Isolini da questo matrimonio nascono tre figli: Giovanni, Silvio e Angelo quest’ultimo nato il 15/7/1922 fu latore nel 1944 alla chiamata dei partigiani su Monte Archetto durante la guerra, successivamente si trasferì a Roma divenne direttore di una grande banca. Mentre Giovanni nella sua vita è stato direttore dell’Ufficio Contributi Unificati a L’Aquila, morirà assieme alla moglie Maria Brillante a seguito di un incidente stradale per un malore vicino Sassa il 25 aprile 1988, lasciando due figli medici “Sergio e Maurizio”. Mentre Silvio Cupillari nato il 30/11/1924 nella sua vita è stato Direttore della Direzione Provinciale del Tesoro. Sono sorte altre generazioni nel 900 di questo cognome. Ma proseguendo la nostra storia sui “Cupillari” di questo ramo uno dei più importanti è stato: “Antonio Cupillari” detto “Antonaccio nato il 24/3/1861.  Antonio da giovane sposa la filettese Maria Palmira Ciampa nata il 23/9/1863 e da questo matrimonio non gli nascono figli.  Il fratello minore di Antonio un certo Benedetto nato il 18/1/1873 sposa la sorella di Maria Palmira, una certa “Loreta Ciampa”, nata il 12/6/1874 da questo matrimonio nascono diversi figli: Cristina o Giuseppina, Alessandro, Teresa, Maria; Luigi, Giovanni e Francesco. Fra i due fratelli il casato divenne una sola e grande famiglia con buona convivenza. Antonio Cupillari nella sua vita è stato un abile cittadino in paese, assessore e Sindaco negli anni 20, promotore di tante iniziative, si interessò a far costruire la fontana nel 1914 in Piazza dell’Aia. Antonio Cupillari divideva terreni e case e collaborava con la chiesa e con la congregazione di Filetto, insieme ad altri amici aveva creato un gruppo di cantori, ogni mattina alle sei insieme ad Angelino Cupillari di un’altra famiglia, Domenico e Filippo D’Occhidoro Marcocci cantavano in chiese le lodi religiose e la sera verso le 18,00 cantavano vespro e litanie. Questa grande famiglia dei Cupillari alla fine dell’800 andò fallita e dovette vendere casa e terreni, ma fu ospitata dal parroco dell’epoca Don Mariano Mariani di Bazzano, alla grande casa costruita nel 1853 in Piazza dell’Aia. A morte di Don Mariano, questa casa venne regalata alla famiglia di Antonio Cupillari, il quale successivamente la regalò al fratello Benedetto che aveva tanti figli. Questo quartiere nel 900 venne soprannominato “Il Vaticano” poiché c’era stata l’abitazione del prete. Il vecchio Antonio Cupillari “detto Antonaccio” muore il 30/11/1946, dopo gli anni 50 muore anche il fratello Benedetto. Uno della generazione successiva è stato “Alessandro Cupillari”, abile cittadino organizzatore, espletò negli anni 50 la funzione di fiduciario. Un altro importante è stato: “Francesco Cupillari” detto Ciccio, uomo abile e di grande stima, organizzatore e promotore di problemi sociali in paese, fu un grande allevatore di bestiame, dopo gli anni 50 acquistò un mulino. Come già accennato in precedenza di questa grande famiglia del 900, ci sono usciti anche della seconda e terza generazione  professori, ingegneri e via dicendo. Con il terzo millennio anche questa grande famiglia patriarcale dell’800/900 come le tante altre in paese finisce, quindi non ci sono più le famiglie numerose di una volta. Oggi quel passato è finito, tutto va scomparendo. Questa è una storia di un tempo che fù.

              Collezione fotografica storica di Giovanni Altobelli



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