Continuano le operazioni di bonifica nel bosco di Pettino

A distanza di 16 giorni dal primo rogo di origine dolosa che è divampato sulle montagne dell’Aquila, precisamente su monte Omo ad Arischia, e che, a seguito di un secondo innesco ritrovato dal corpo forestale dei carabinieri nella zona di monte Pettino, ha interessato un’ampia area boschiva a ridosso del capoluogo abruzzese, continuano le operazioni di bonifica. L’asperità del terreno rende difficoltose le operazioni, ma soprattutto giocano un ruolo importante le condizioni del sottobosco, anni di accumuli di foglie secche e rami spezzati. La situazione peggiora in prossimità delle conifere per via delle foglie aghiformi e delle pigne: in alcuni punti è stata rilevata una biomassa alta 80 centimetri. Il fuoco cammina lentamente al di sotto di questo enorme cumulo restando invisibile fino a che non trova le condizioni ideali per riemergere. Bisogna quindi bonificare manualmente rivoltando i residui e bagnando abbondantemente.

E’ stata realizzata una linea che trasporta acqua che parte dalla cresta della montagna e scende per 900 metri, alimentata da un modulo della protezione civile a sua volta alimentato da un autocisterna dei vigili del fuoco. Un'altra linea parte da via Francia e sale per 500 metri, supportata da una pompa BB4 che pesca da due vasche alimentate costantemente. Entrambe le linee portano acqua ad alta pressione direttamente nelle zone di bonifica dove operano le squadre di volontari della protezione civile e vigili del fuoco. I Canadair e l’elicottero della protezione civile supportano dall’alto soffocando le continue riprese di fiamma.

 

 Fonte: Protezione Civile Regione Abruzzo



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